I rapporti umani si fondano sulla fiducia reciproca, ma per una serie di motivazioni dipendenti o meno dalla volontà delle parti, tali rapporti o legami possono venir meno, infrangersi. Claire Marin nel suo testo “La fine degli amori e altri addii che trasformano la nostra vita” disegna ed esamina il taglio netto e le conseguenze di questi fili spezzati che legano o continuano a legare due soggetti. Un addio inaspettato, la scomparsa dell’amato, situazioni tali che si verificano quotidianamente, fino a giungere al moderno fenomeno del c.d. “ghosting”, o ancora dell’amore perduto: l’autore designa il quadro delle conseguenze e degli effetti dovuti a tali strappi, dolorosi e sofferenti, che si riflettono sull’identità del soggetto, vittima più o meno inaspettata della perdita.
Tutto ciò perché inevitabilmente siamo umani e rischiamo di ritrovarci con l’anima frammentata, spezzata.
Secondo il mio punto di vista: L’autore affronta il tema della fine di un amore per mezzo di una serie di riflessioni da parte dei soggetti coinvolti, ed esamina anche sfaccettature differenti, arrivando alla conclusione che la fine di un amore/un affetto/un qualunque rapporto è determinata dalla crisi e dalla riscoperta dell’identità del soggetto abbandonato, fino ad una forma di metamorfosi interiore.
Infatti, nell’ambito di una nuova vita anche l’amante con il tempo diventerà simile alla relazione precedente, ripetendo il copione della storia passata. Perché avvenga un cambiamento significativo, l’abbandonato dovrà soffrire e sforzarsi di colmare la sua frattura interiore, mostrando le sue fragilità ma cercando al contempo di reinventarsi, riscoprirsi e rinascere come una persona nuova.
Si tratta di un libro che trasmette il senso profondo della precarietà dell’equilibrio interiore, un testo fluido, scorrevole, dal linguaggio in parte complesso, dovuto al tecnicismo dei concetti richiamati e delle numerose note a piè pagina.
Sono molti anche i riferimenti a filosofi quali Jean Paul Sartre, Albert Cohen, Nick Hornby, Henry Michaux, ed altri autori e pensatori illustri.
Una forma di sofferenza – strappo che mi ha fatto particolarmente riflettere è stata quella che si verifica quanto l’amato/a è vittima dell’Alzheimer: si tratta della fine di un amore peggiore di qualunque altra, perché il non vedersi riconosciuto dall’amato/a con cui una persona ha costruito e vissuto la maggior parte della propria vita, determina una rottura lenta ed agonizzante ed un dolore immenso..
Conclusioni:
Il libro in questione è uno scrigno che apre la mente verso prospettive inaspettate, considera la parte dolorosa della fine degli amori, ma nello stesso tempo offre uno spunto di riflessione per poter crescere: non si tratta del solito testo sui sentimenti infranti dalle frasi fatte. Non a caso l’autrice ha ricevuto numerosi premi ed il suo nome spicca nel mondo della letteratura e della filosofia contemporanea a livello internazionale. Poiché si tratta di un libro che mi è piaciuto mi sento di consigliarlo in particolare ad un pubblico adulto e con il desiderio di crescere, di lavorare sulla propria psiche ed anima
Vi lascio con alcune curiosità tratte dal
libro:
- “Può trattarsi di una necessità vitale, di
sopravvivenza psichica. Mi libero dell’altro per essere finalmente me stesso.
La rottura è la condizione della mia nascita così come della rinascita.”;
- “Solo i filosofi possono credere, dai fisici greci in
poi, che si impari a vivere per tentativi ed errori.”;
- “In amore, in fondo, quello che si dice è sempre casuale e non significa niente”;
Intervista a Claire Marin sul sito Exagere.it
Dettagli sull’edizione italiana:
La copertina: Brossura
Titolo: La fine degli amori e altri addii che trasformano la nostra vita (Titolo
originale Rupture(s)
Autore: Claire Marin
Lingua: Italiano
Collana: Einaudi Stile Libero Extra
Casa Editrice: Einaudi
Data di pubbl.: 4 aprile 2023
Traduttore: Simona Mambrini
Genere: Narrativa moderna e contemporanea
Pagine: 136