sabato 17 settembre 2022

Recensione di: Spatriati di Mario Desiati

Se volete stupire e conquistare le masse occorre necessariamente rompere gli schemi, scrivere qualcosa di anticonvenzionale, uno specchio liberale delle tendenze del momento: ecco che sarete incoronati vincitori del premio Strega 2022, esattamente come è successo a Mario Desiati col suo "Spatriati". Il testo racconta la storia Claudia Fanelli e Francesco Veleno, sorella e fratello senza vincoli di sangue facenti parte di una famiglia allargata, ambientata a Martina Franca in Puglia, dove lei con animo ribelle e anticonformista, all’inizio decide di studiare a Londra, per poi trasferirsi a Milano ed infine a Berlino, frequentando uomini giovani e maturi ed anche donne, sperimentando i piaceri del sesso e conducendo una vita sregolata. Francesco, invece, ha scelto di vivere nel luogo in cui è nato con tutte le dicerie di paese e svolgendo l’attività di agente immobiliare, per poi trasferirsi a Berlino e frequentare Andria, un uomo siriano senza i pregiudizi di Martina Franca, amante presentato da Claudia e con cui anche lei aveva una relazione aperta. La storia termina nel loro paese natale.

Secondo il mio punto di vista: parto dal presupposto che scrivere questa recensione non è stato per nulla facile, perché un libro può anche non piacere nonostante abbia ricevuto elogi e premi. Nel corso della lettura ho avuto la sensazione che i personaggi Francesco e Claudia vivano ogni giorno seguendo le loro emozioni, con quel trasporto che riempie l’anima di vita e non lascia mai il senso dello smarrimento e della solitudine, un vivere "qui e adesso", senza riferimenti alcuni. Entrambi non hanno delle famiglie concluse, nessun modello di riferimento, nessun valore gli è stato tramandato ed in relazione a questo si sentono liberi di vivere fuori dagli schemi sociali, senza legarsi a niente e nessuno. Quest’assenza di riferimenti trasmette il senso proprio del libro, essere “Spatriati” senza patria ovvero senza padri.

La mancanza di un obiettivo, il turbamento costante, il bisogno di cercare se stessi ovunque, dentro e fuori altri corpi di sconosciuti, la facilità con cui viene azzerato tutto per ricominciare altrove o con qualcun altro, la sostanziale mancanza di attitudine rende il lettore confuso e disorientato. Sembra mancare una bussola ai protagonisti di Desiati, proprio come manca a tanti di noi, ma questo vivere nell'ombra della sua sorellastra  (nel caso di Francesco) o il prendere decisioni di puro istinto (come Claudia), spesso senza pensare alle ripercussioni che queste avranno sugli altri, sfocia in un infinito egoismo, schiacciando valori e forme di convenzioni sociali.
La trama nella prima parte è concentrata sull’adolescenza dei personaggi e scorre in modo veloce ed incalzante, mentre la seconda racconta delle loro scelte di vita da adulti, il racconto scorre in modo fluido e dettagliato, intreccia gli avvenimenti di Francesco e Claudia con inattesi colpi di scena, per questo non annoia il lettore. Il linguaggio è forbito, non mancano parole in tedesco e riferimenti a canzoni ed autori vari, in particolare autori pugliesi come Rina Durante, Maria Corti, Maria Marcone e Franco Cassano.

Conclusioni: nonostante spatriati non rientri fra i miei libri preferiti, possono definirlo attuale e giovanile, dal momento che lo trovo abbastanza in linea con lo spirito liberale e con le mode del momento; tuttavia, non mi sento di consigliarlo senza “precauzioni”, ovvero lo trovo più indicato per un pubblico adulto.

Vi lascio con alcune frasi e curiosità tratte dal libro:

  • “La vita mancata è sempre migliore di quella vissuta.”;

  • “Le cose di famiglia hanno un’anima e i giapponesi dicono che dopo cinquant’anni cresce in loro lo spirito”;

  • “Ricordai quando, un giorno, arrabbiata con mio padre, mia madre mi aveva detto di non innamorarmi di chi tira di scherma perché dopo che ti ha infilzato arretra e lei era stufa di gente che arretra.”

  • “Si c’è Andria, uno che ha avuto milioni di casini in più di quelli che abbiamo avuto noi, uno che mi ha insegnato che a volte bisogna fare come il metallo, prendere la forma dei colpi che ci dà la vita”;

  • “Eravamo usciti dalle nostre famiglie riportando ferite profonde, ma le nostre famiglie non erano uscite da noi.”

  • Il cuore é una casa con due camere da letto: una é quella del dolore, l’altra quella della gioia. Non si può ridere troppo fragorosamente, altrimenti il dolore si sveglia. Purtroppo, non può accadere il contrario, perché la gioia é sorda. - Kafka intervista a Gustav Janouch


Dettagli sull’edizione italiana:

La copertina: rigida
Titolo: Spatriati
Autore: Mario Desiati
Lingua: Italiano
Formato: rilegato
Collana: Supercoralli
Casa Editrice: Einaudi
Data di pubbl.: 2021
Genere: Narrativa moderna e contemporanea
Pagine: 288

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