sabato 26 settembre 2020

Etanbook edizione 2020 - Festival Internazionale del Libro e della Cultura

Il 25 di settembre 2020, ho partecipato alla prima giornata del festival internazionale del libro e della cultura, con grande entusiasmo sono arrivato a Catania alle 11:00, un viaggio fra deviazioni e sorprese varie, non frequentavo quel tratto di strada da circa cinque anni, le buche, i dossi, le dune di sabbia, le deviazioni, le riduzioni da una corsia a due, mi hanno ricordato quella fantastica gruviera dell'autostrada siciliana, siamo unici in tutto anche nella manutenzione autostradale. 
Al mio arrivo Catania si mostra caotica e confusionaria, ma ricca di vita come la ricordavo, scortato da Manuela e Mimmo, cari amici del posto mi accompagnano al maestoso e nobile palazzo Platamone (Ovvero il Palazzo della Cultura di Catania), all'ingresso una ragazza ci chiede nomi, cognomi e di registrarci con numero di telefono ed email, mascherina obbligatoria, le misure previste dal protocollo sono state rispettate.

Subito dopo varcato l'accesso dal portico si ammira l'immenso chiostro poiché un tempo il palazzo fu un monastero.
Dalle ore 11:00 si svolgeva presso l'auditorium C Marchesi, la presentazione del libro "Il cratere Dostoevskij" editore Lekton, alla presentazione sono intervenuta per l'editore Emanuela Anna Calì, l'incontro è stato moderato da Simone Belvedere.
Al termine ho avuto la possibilità di scambiare due chiacchiere con gli editori, tuttavia non ho avuto l'occasione di conoscere lo scrittore per via di alcuni suoi impegni improrogabili, ma sono entrato immediatamente in sintonia quando abbiamo approfondito il tema trattato dal libro:

In realtà il cratere Dostoevskij esiste veramente, ma si trova su plutone, paradossalmente rappresenta un concetto di non di facile comprensione, qualcosa di talmente grande ma molto vicino a Dio, per usare le stesse parole del suo autore Raffaele Montesano, si tratta di "qualcosa di concepibile ma non pienamente afferrabile, ovvero si tratterebbe della capacità che l'uomo ha di pensare cose che non stanno per intero nel suo raggio d'azione".

Il libro raccoglie una serie di racconti, ed intrattiene il lettore con piacere e con uno stile moderno ed elegante, con il tempo avrò il piacere di custodire questo testo e far mio ogni singola parola, cercando di cogliere il significato trasmesso dal suo autore.
Successivamente mi sono fermato per la presentazione del libro di Marisa Fasanella, dal titolo "il mare in corpo" editoreCastelvecchi. In questa occasione ho avuto l'onore di conoscere di presenza Valentina Carmen Chisari, giornalista e redattrice.
In particolare l'autrice ha evidenziato come il suo libro sia rivolto prima di tutto alle donne siciliane, delle donne che hanno dovuto subire e tacere fra le mura domestiche, ma che poi prendevano le loro decisioni, infine Marisa Fasanella ha evidenziato come lei si sente legata al mare, quell'essere immenso che ci culla prima della nascita, ricollegandosi al feto immerso nel liquido amniotico.
Un mare in tempesta, agitato, calmo, un mare visto come specchio dell'animo umano.
Dalla locandina devo ammettere che ci sono moltissimi altri eventi in programma da non perdere, trovate maggiori dettagli al seguente link: Etna Book

Il Festival Internazionale del Libro e della Cultura, con le sue Metamorfosi - Evoluzione e Rivoluzione, si svolgerà dal 25 al 27 settembre presso il Palazzo della Cultura di Catania, l'evento prevede tre giorni ricco di momenti ed attimi ricreativi, di aggregazione sociale e di confronto, che avranno inizio la mattina e finiranno la sera, tutto questo grazie al lavoro svolto dalla direzione organizzativa e del Presidente del Comitato Scientifico Salvatore Massimo Fazio.
Tra gli appuntamenti più importanti bisogna evidenziare l'assegnazione del Premio Letterario “Cultura sotto il vulcano”, la cui premiazione riguarda le sezioni poesia e narrativa/saggio, ed anche la proiezione e premiazione della sezione Booktrailer, un piccolo riconoscimento per la trasposizione cinematografica delle opere letterarie.

Per via dei miei impegni di lavoro quando mi è possibile non mi nego il piacere di partecipare ad una fiera di libri, scrittori, editori e soprattutto dedicata alla cultura, molto probabilmente perché sono una persona molto socievole e comunicativa.
Nell'insieme l'Etna Book, mi ha lasciato un ricordo piacevole, al momento considero tale esperienza come un trampolino di lancio per recensioni più dettagliate, la prossima volta non mancherò di raccogliere anche testimonianze ed interviste varie.
Buona lettura e alla prossima.

Marco di Libri per Noi

domenica 20 settembre 2020

Recensione di: addio fantasmi di Nadia Terranova


Tutti i grandi scrittori hanno avuto il grande merito di stupire ed incantare anche il lettore più scettico, Nadia Terranova già dal titolo del suo romanzo svela fin da subito l'argomento trattato dal libro: l'incertezza della scomparsa e l'abbandono.
Poiché il libro racconta la storia di Ida Laquidara scrittrice, rimasta orfana all'età di tredici anni per via della scomparsa del padre Sebastiano Laquidara, docente di presso l’istituto Filippo Juvarra di Messina. Ovvero, il signor Laquidara una mattina si è semplicemente alzato dal letto per compire il solito “rituale di preparazione per uscire di casa” per poi non tornare mai più. La notizia da una parte è apparsa sui giornali locali, dall'altra parte ha lasciato un grande vuoto nelle vite di Ida e sua madre, le due donne hanno dovuto affrontare il resto degli anni senza il supporto emotivo di un marito e di un padre, cercando di colmare l’assenza di un uomo più simile ad un fantasma che ad una persona realmente esistita.
Ida tornata a Messina e lasciato il suo compagno Pietro a Roma, dovrà affrontare i fantasmi del suo passato e staccarsi dallo spettro di suo padre, ormai scomparso dalla sua vita. 

Secondo il mio punto di vista: Nadia Terranova è una scrittrice degna di nota, un percorso letterario iniziato da libri per bambini e continuato con una carrellata di premi (Addio fantasmi è il secondo romanzo per adulti di Nadia Terranova; vincitore del Premio Martoglio, Premio Subiaco città del libro e del Premio Alassio Centolibri 2019), merito riconosciuto fin dalla nomina del premio Strega nel 2019 appunto con “addio fantasmi” e per via delle sue cospicue vendite.
Infatti, il romanzo in questione mi ha ricordato tantissimo lo stile di Banana Yoshimoto, caratterizzato da un tratto fluido, leggero, tranquillo e carico di nostalgia, ma soprattutto ricco di sentimenti legati al contesto in cui si evolve la trama.
Il linguaggio è sempre colmo di vocaboli nuovi, che mostrano la bravura dell’autrice di creare interesse e non annoiare il lettore.
Anche la divisione dei capitoli in tre parti è ben strutturata (il corpo, la voce e il nome).
Soprattutto, attraverso i ricordi, i rimpianti ed i rimorsi della protagonista si percepisce quel legame troncato tra padre e figlia, perché Ida è una donna cresciuta senza l’affetto e la guida ferma della figura paterna.
Tuttavia, devo ammettere che la Terranova ha una sensibilità e una percezione dei sentimenti dei suoi personaggi così fine che sembra tagliata con il coltello.

Conclusioni: per chi non lo sapesse "addio fantasmi" è un romanzo psicologico, poiché affronta il tema della scomparsa e dell’abbandono, dove la protagonista dovrà rendersi conto di come tale evento ha condizionato i suoi rapporti con la sua migliore amica e alimentato il timore di legarsi alle persone, un tema tristemente condizionato dall'angoscia e dal silenzio dell’attesa incerta, poiché chi è scomparso non si può sapere se sia vivo o morto, ne tanto meno potranno mai saperlo i suoi cari.
Nonostante abbia letto il libro a spizzichi e bocconi, ogni volta mi ha preso tanto tempo senza che me ne rendessi conto, ed è proprio per tale motivo che mi sento vivamente di consigliarlo.

Vi lascio con alcune frasi e curiosità tratte dal libro:

Gli oggetti non sono affidabili, i ricordi non esistono, esistono solo le ossessioni. Le usiamo per tenere la crepa aperta e ci raccontiamo che la memoria è importante, che noi soltanto ne siamo i guardiani. Teniamo la ferita larga perché ci stiano dentro i nostri mali, i nostri timori, stiamo attenti che sia profonda abbastanza da contenere il nostro dolore, guai a lasciarlo vagare.”;

“passiamo l’esistenza a sbattere ciglia e poi un battito, uno solo fra i tanti, cambia direzione e scompiglia ciò che siamo”;

Qui è Natale sullo Stretto: triulu, malanova e scuntintizza”;

“Capii in quel momento cos’è davvero una madre: qualcosa da cui non esiste riparo. Dicono che una madre dà tutto e non chiede niente; nessuno dice invece che chiede tutto e dà ciò che non chiediamo di avere”;

Dettagli sull’edizione italiana:

La copertina: flessibile
Titolo: Addio fantasmi
Autore: Nadia Terranova
Lingua: Italiano
Formato: Brossura
Collana: Stile Libero Big
Casa Editrice: Einaudi
Data di pubbl.: 2018
Genere: Narrativa moderna e contemporanea
Pagine: 208

venerdì 18 settembre 2020

Intervista a Giuseppe Staiti autore del libro: "la risalita di Colapesce"

Inizio questo post, raccontando la mia chiacchierata con Giuseppe Staiti, lettore e scrittore del libro “La risalita di Colapese”.
Raccontami un poco di te da dove nasce questo tuo interesse per la scrittura?
Ciao Marco e grazie per l'intervista innanzitutto. Per quanto mi riguarda i libri sono sempre stati una mia passione imprescindibile: ho cominciato e abbandonato decine di hobby, passatempi, trastulli e sollazzi, ma i libri sono sempre stati presenti nella mia vita. Così, come ogni lettore, in fondo in fondo ho sempre avuto la tentazione di scrivere qualcosa anch'io, aspettavo solo la storia giusta da raccontare.

Com’è nata l'idea di questo libro? 
La mitologia ha sempre occupato un posto particolare tra le mie letture, in questo modo sono venuto a contatto con culture tanto lontane dalla mia, come quella scandinava o giapponese, nonché quelle più mainstream diciamo. E ad un certo punto mi è sorta una domanda paradossale: «perchè abbiamo più interesse per quelle storie lì, e poi non sappiamo nulla della nostra cultura?». Credo che il problema sia che purtroppo spesso si associa la cultura popolare Siciliana a qualcosa di antiquato e desueto, qualcosa che non ha più niente da dire. Eppure io sono convinto del contrario, e proprio su questo si concentra la mia scrittura, cioè sul dare una nuova voce alla mia Sicilia.
Durante la stesura del testo chi ti ha sostenuto?
Sicuramente i miei amici e le nostre infinite sedute di brainstorming, senza di loro Colapesce sarebbe rimasto sul fondo del mare.
In quanto tempo è stato scritto?
È stata un lavoro lungo cinque anni, anche se in modo saltuario. Come mia prima esperienza con la scrittura il difficile è stato calcarmi in un metodo, e senza quella non si mette mai la parola FINE.

Quando hai scritto il libro c'è una particolare categoria di lettore verso cui ti sei rivolto?
In primis a tutti i siciliani che vogliono riscoprire le loro origini, ma anche a tutti gli amanti del fantasy e a chi vuole ascoltare vecchie storie con nuove parole.
Avevi da sempre in mente questo titolo?
Quello viene sempre all'ultimo, ma ho dovuto fare una cernita fra i tanti e tanti titoli già usati accanto al nome di Colapesce, perché su di lui si è detto molto, anche se con poca novità. Come sottolineava già due secoli fa Giuseppe Pitrè, il più grande studioso di cultura popolare, con questa citazione che mi porto sempre dietro: "Nessuno dei Siciliani, [...], attinse a fonti popolari; eppure i Siciliani avevano innanzi a loro il gran libro della tradizione e potevano a tutto loro agio consultarlo. Inesplicabile poi che una tradizione come questa, tutta messinese, non abbia avuto in quella città un amoroso raccoglitore, e che anzi tra tutte le narrazioni storiche della Sicilia, quelle degli scrittori di Messina (...) sono le meno calde di entusiasmo, prive di originalità, scarse di novità, anche minime di circostanze particolari." Insomma la necessità di un seguito era reale già tanto tempo fa.
Dietro la stesura dell’editing ti ha aiutato qualcuno?
Il mio editore Gianluca Buttafarro e il mio editor Ilaria Zapponi.

Come ti è venuta in mente l’idea di questo “intruglio” chiamato Morgana?
Ho voluto giocare con la granita siciliana e leggendo fra le righe se ne può anche leggere la ricetta.
La cultura popolare passa anche per queste cose...
Il tuo libro è pieno di riferimenti alla trazione orale, alle leggende, i miti ed il folklore, in tutto ciò ti sei documentato per interesse personale oppure solamente per la stesura del libro?
È venuto tutto dalla curiosità personale di scoprire quali erano le mie origini e la mia identità culturale, in seguito più andavo a fondo più scoprivo un serbatoio enorme di storie che non aspettavano altro che di essere raccontate, magari questa volta con la possibilità di uscire dalla loro cornice antiquata e prendere le loro scelte.

Per via del finale che non sveliamo, ci sarà un sequel del tuo libro?
Le leggende siciliane sono così tante che sarebbe impossibile inserirle tutte in un solo romanzo, per cui ho in mente una trilogia di romanzi circolari, in cui il tempo non scorre in modo lineare, come per gli uomini, ma in modo ciclico, seguendo la vita dei miti.
C'è in programma un secondo libro?
Sì, e potrebbe uscire a breve.
Con questo libro c'è un messaggio che avresti voluto comunicare?
Forse quello che "le belle storie non finiscono mai". Credo che la grande prova per riconoscere se una storia funziona o meno sia quando ci sorge spontanea la domana "e poi? Come continua?". Per me è sempre stato così ascoltando la storia di Colapesce.
Dopo la pubblicazione del tuo libro sotto quale aspetto è cambiata la sua vita?
Ho cominciato a scrivere per leggere meglio, ora leggo per scrivere meglio.
Un libro o un autore da leggere assolutamente secondo te?
Viaggio al termine della notte di Céline.
Ti è mai venuto il blocco dello scrittore?
No, personalmente credo sia una falso mito della scrittura. Come per ogni altra arte richiede costanza e dedizione e l'unico modo per superare un momento di poca concentrazione è quello di sedersi alla scrivania e non alzarsi fino a quando non ne esce qualcosa.

Ultime domande più personali:

Un libro che secondo te un lettore deve leggere almeno una volta nella vita, qual è? 
Finzioni di Borges, un libro che mi ha fatto esplodere la mente.