lunedì 27 novembre 2023

Recensione di: Tra Verità e Apparenza. Pensieri, delitti, intrighi di Francesco Sgalambro

Alla stregua di un giallo, il romanzo inizia in un misterioso paese della Sicilia, con il ritrovamento di un cadavere in abito talare e con un particolare anello al dito. Il commissario Saro Tarantino con la collaborazione di Don Totò Sansa, suo caro amico e consigliere fidato, dovranno risolvere il mistero nascosto dietro questo omicidio.
Le indagini coinvolgeranno in prima persona il marchese Titta Sangraro e la marchesa Marta Torretta, offrendo al lettore durante la narrazione diversi spunti di riflessione e numerosi elementi che arricchiranno la trama, mai banale. Da un sospetto di delitto passionale sino ai legami con un'associazione massonica di rilievo internazionale: tutto ciò e molto altro ancora in questo breve romanzo ricco di colpi di scena scritto da
 Francesco Sgalambro.

Secondo il mio punto di vista: Il testo è una chicca per pochi, un testo immancabile in una libreria, perché a differenza dagli altri gialli, l’autore arricchisce la trama con moltissimi elementi senza mai annoiare il lettore e dimostra di avere una cultura ma anche una capacità d’intrattenimento unica. 
La penna di Sgalambro corre veloce e fluida, in brevi capitoli ma ricchi di elementi descrittivi, densi, da cui si coglie uno stile elegante, piacevole e scorrevole, in particolare l’autore riporta moltissimi concetti chiave in grado di stuzzicare la curiosità del lettore e imbastendo la trama di elementi importanti per la risoluzione del giallo. Si aggiunge altresì, la menzione di numerosi autori illustri ed il richiamo al loro pensiero e alle loro opere, quali: Isaac Asimov, Joseph Schumpeter, Fabrizio Salina, Eraclito, Salvador Dalì, Rita Levi Montalcini, Karl Kraus, Luigi Pirandello, Andrea Camilleri.

Il narratore si mostra come molto saccente, a giudicare dalla sua cultura letteraria e dai ragionamenti dei suoi personaggi Don Totò e Saro; dunque un sapere immenso, invidiabile, apprezzatissimo per la finezza della logicità e la concatenazione degli eventi del suo racconto. 
Tutti i pezzi del puzzle si incastrano alla perfezione, nulla sembra essere lasciato fuori posto, salvo che per diletto o per beffa dell’autore quando, sul finire del romanzo, si prende gioco del lettore, lasciando un margine di dubbio.
Quel vedo e non vedo inserito nel capitolo giusto rende ancora più unico il romanzo con le sue parole e le sue sfumature..

Conclusioni: Il testo di Francesco Sgalambro è stato in grado di divertirmi e di appassionarmi con i suoi pensieri, con le sue analogie ed i suoi sillogismi, accompagnato dalla curiosità di dare un senso hai fatti narrati, per scoprire il capo della matassa e scorgere l’autore del delitto. Alla luce di questo con un sorriso sulle labbra non mi resta che consigliare vivamente la lettura di questo libro meraviglioso.

Vi lascio con alcune frasi e curiosità tratte dal libro:

  • “Senza il ricordo non si può percepire il cambiamento. Allora Eraclito aveva ragione: tutto scorre e non si ferma e, anche se non ce ne rendiamo conto, noi scorriamo con lui”;

  • “Rare sono le persone che usano la mente, poche quelle che usano il cuore, e uniche quelle che usano entrambi” - Rita Levi Montalcini;

  • “La libertà di pensiero ce l’abbiamo. Adesso ci vorrebbe il pensiero” – Karl Kraus;

  • “Di fronte a tante possibilità di scelta, la scelta migliore è quella di non scegliere” – Il paradosso di Barry Schwartz;

Dettagli sull’edizione italiana:

La copertina: Flessibile
Titolo: Tra Verità e Apparenza. Pensieri, delitti, intrighi
Autore: Francesco Sgalambro
Lingua: Italiano
Collana: Il Brivido
Casa Editrice: La Feluca Edizioni
Data di pubbl.: 2023
Genere: Narrativa moderna e contemporanea
Pagine: 111

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