mercoledì 15 settembre 2021

Recensione di: A grandezza naturale di Erri De Luca

Letteratura ed arte si mischiano e si compensano in ogni tempo, nel pensiero di autori e pittori famosi. 
Erri De Luca propone un testo costituito da brevi racconti, in cui sono presenti anche raffigurazioni di opere d’arte celebri come ad esempio “Il padre” di Marc Chagall ed ancora “Il sacrificio di Isacco” di Caravaggio del 1598, collegate al tema del rapporto fra genitori e figli, fra generazioni a confronto all’interno di un panorama che “a grandezza naturale” ci riporta sempre alle stesse dinamiche umane nei rapporti col genitore. 
Il primo racconto equipara il rapporto fra Chagall ed il padre Zakhàr a quello fra Abramo ed Isacco, generazioni a confronto si legano da sentimenti comuni, ascendenti e discendenti con lo stesso sangue. L’obbedienza al precetto di Dio, relativamente al sacrificio di Isacco, ed il trasporto verso l’arte e le tendenze del tempo a Parigi nei primi del Novecento, sono due fra i temi centrali. 
I capitoli successivi ci raccontano storie di genitori e figli diventati estranei nel corso del tempo, ma che cercano di ricostruire il loro rapporto sulle macerie di silenzi e profondi vuoti affettivi.
L’autore descrive altresì, lo stato in cui versano di alcuni figli senza genitori, orfani di un mondo figlio del secondo dopo guerra in una Napoli degradata, povera e spoglia.

Secondo il mio punto di vista: il tema centrale del testo sono i legami affettivi, ma i racconti sono inseriti in un contesto dove le singole storie appaiono sconnesse; i sentimenti di odio e rancore, rimpianto e compassione fra padri e figli costituiscono l’unico filo conduttore di tutto il testo. Tuttavia, la mia impressione è stata quella di aver letto un manoscritto nato come un esperimento letterario, come si evince, ad esempio, nel capitolo terzo in cui lo stesso autore ammette di scrivere queste pagine dopo averle riprese dai suoi stralci di un copione teatrale.
Il capitolo in questione si intitola “il torto del soldato” e racconta il rapporto fra un ricercato di guerra dell’esercito nazista dopo anni di fuga e false identità, che ritorna dalla figlia in Austria per ricostruire un rapporto di paternità dopo anni di assenza.
L’autore ha una dialettica fine e precisa ed utilizza ogni vocabolo al momento giusto, tutte le parole sebbene apparentemente naturali occupano il posto che gli spetta di diritto, ciò rende la lettura molto gradevole, condita da un velo di nostalgia. Il romanzo è scorrevole ma profondo e riflessivo, anche se in alcuni tratti mi è parso di “rileggere sempre lo stesso argomento in chiave diversa”, i personaggi sono costruiti abbastanza bene, ho colto subito il carattere fermo, deciso ma provato dalla vita di alcuni di loro, ma non sono riuscito ad affezionarmi a loro, forse perché nello stile e nella struttura narrativa di Erri De Luca, ho avuto la percezione di sentire un certo distacco fra l’autore ed il lettore, motivo per cui non ho percepito un forte trasporto nella lettura

Conclusioni:
fra le mani non posso dire di avere il libro più bello di Erri De Luca, posso ammettere di trovarmi d’avanti ad un autore eccellente, ottimo uso delle metafore, frasi ad effetto al momento giusto, un linguaggio forbito ed una lettura non particolarmente impegnativa.
Tuttavia, per una questione di preferenze del tutto personali, Erri non rientra fra i miei autori preferiti, pur riconoscendone il valore. Si pensi ad esempio al libro: “la doppia vita dei numeri”, un altro libro di tale autore che merita di essere letto.
Nel caso in fosse interessati alle storie il cui tema centrale è la riflessione sul rapporto con il genitore, questo è il libro che fa per voi.

Vi lascio con alcune frasi e curiosità tratte dal libro:

  • “Non esiste legittima difesa contro il padre, non esiste diritto di rivolta? Ho scritto proprio io questa frase a smentita di me stesso, dei coetanei di una generazione che insorse contro i padri.”;

  • “Da te, dovevo dirgli, da te ho preso e lasciato, restando figlio tuo, cranio da cranio, libri, vino e montagne. Non mi è uscito. Scriverlo adesso a vita sua dispersa è tacere più profondamente”;

  • “I figli non portano la colpa di chi li ha messi al mondo, la responsabilità dei crimini, per antica legge, resta individuale.”

  • “Ci vogliono mille voci per raccontare una storia” secondo un detto dei pellerosssa americani;

  • Nel testo sono menzionati artisti come: Rudolf Wacker, Georg Grosz; DiegoVelazquez; 


Dettagli sull’edizione italiana:

La copertina: flessibile
Titolo: A grandezza naturale
Autore: Erri De Luca
Lingua: Italiano
Formato: Brossura
Collana: I narratori
Casa Editrice: Feltrinelli
Data di pubbl.: 2021
Genere: Narrativa moderna e contemporanea
Pagine: 128

mercoledì 1 settembre 2021

La pausa di un terzo tempo

Sono trascorsi mesi, nel frattempo il mondo dei libri con i suoi scrittori, editori e lettori non si è fermato, anch’io non ho avuto un attimo per fare un respiro profondo e riempire i miei polmoni di vita, tutto questo perché mentre il tempo scorre, la vita continua, nel mentre sono stato impegnato a vivere il mio “terzo tempo”, perché nella vita possiamo scandire la nostra crescita in quattro momenti, in quello in cui si è bimbi, si è più ragazzi e adesso  si è uomini e donne, con i pensieri da marito, padre ed ovviamente anche figlio. La vita è veramente buffa, nel tempo incarniamo tutti i ruoli in un continuo alternarsi ed in questi momenti si coglie il valore di una certa paternale che finché non si diventa padre non si può capire.
Durante il mio “terzo tempo”, sono accadute molte cose ma non è questa la sede in cui parlarne, Libri per Noi rimane sempre un luogo dedicato al mondo dei libri, delle interviste, delle letture consigliate e delle recensioni, poiché non ho mai smesso di leggere, vi anticipo la mia prossima recensione, il libro di Paola Tafuro, dal titolo “Una stella a mezzanotte”, autrice che ringrazio e riconosco un grande valore al suo testo.

Buona lettura