La mia intervista a Giampiero Calabrò autore del libro il sentiero delle luci

L’intervista che state per leggere è rivolta a Giampiero Calabrò, un giovane giurista siciliano, residente a Barcellona Pozzo di Gotto, classe 1986.
Le sue passioni più grandi sono i film, i romanzi gialli e soprattutto i viaggi, preziose fonti di ispirazione per i suoi racconti. “Il sentiero delle luci”, edito da “Lettere animate”, rappresenta il suo esordio nel mondo della letteratura.
Ho pensato a questa intervista perché ho trovato molto originale il suo romanzo, solitamente leggo Gramellini, Baricco e Gamberale, ovviamente il suo testo spezza rispetto le mie letture. sapete, ogni tanto bisogna leggere anche qualcosa di diverso per aprire la mente e spaziare con il pensiero verso orizzonti inesplorati.
Dopo aver scritto a Giampiero è stato abbastanza felice di concedermi il suo tempo, non mi resta che svelarvi la nostra chiacchierata:

Marco: Da dove nasce l'idea di questo libro?
Giampiero : Avevo da tempo il desiderio di scrivere un romanzo e, in particolare, costruire  un racconto che avesse le ambientazioni tipiche dei libri Stephen King e Dan Brown. Ho progettato la storia alla base di questo libro nel 2014. Era un periodo di particolari tensioni emotive. Ho sentito, pertanto, l’esigenza di sfruttare la funzione catartica della scrittura per uscire da questo brutto momento. La storia (quantomeno nei suoi passaggi essenziali) era in mente già da tempo, non restava altro che metterla per iscritto. Traendo ispirazione dai miei viaggi e dalle mie esperienze, ho così cominciato a materializzare le immagini che avevo in mente fino a renderle reali, a costruire pezzo dopo pezzo la storia, a costruire i destini dei personaggi, a viaggiare, ridere ed emozionarmi insieme a loro. Ed ecco che nel giro di pochi mesi il romanzo era già finito. 
Marco: E’ un opera in parte autobiografica? 
Giampiero: E’ autobiografica solo in parte. Da un lato, l’opera è ricca di elementi di fantasia. Ma dall’altro, i luoghi descritti sono posti in cui sono stato e che conosco bene; i personaggi sono ispirati a persone reali, che effettivamente conosco e ho conosciuto; e alcune situazioni raccontate sono situazioni che ho vissuto personalmente.
Marco: Per scrivere questo libro ti sei ispirato a qualcosa o qualcuno? 
Giampiero: Oltre ad avere trovato una fondamentale fonte di ispirazione nei viaggi, mi ha ispirato tanto la lettura di un libro. Mi riferisco a “L’ospite inquietante – Il nichilismo e i giovani” di Umberto Galimberti. La sua attenta analisi sull’attuale mondo giovanile mi ha fatto molto riflettere: la pigrizia esistenziale, lo status di passività, la mancanza di senso e di ideali dei giovani d’oggi è l’idea da cui sono partito per costruire il romanzo. Inoltre, per la figura del protagonista Matteo mi hanno ispirato anche i personaggi di alcuni film che ho visto negli ultimi anni. Ad esempio, Walter Mitty, il protagonista del film “I sogni segreti di Walter Mitty”, che è un uomo normale, a cui nessuno presta attenzione, che vive una vita all'insegna della routine, e che per una serie di eventi si ritrova a comprendere che il viaggio sia un mezzo imprescindibile non solo per uscire dalla routine, ma anche per scoprire se stessi e il proprio potenziale.
Marco: In quanto tempo è stato scritto "Il sentiero delle Luci"?
Giampiero: Quattro mesi per scrivere tutti i capitoli. Poi ovviamente sono stati necessari altri mesi per il cosiddetto editing, ovvero rilettura e riformulazione del testo.
Marco: Quando hai scritto il libro c'è una particolare categoria di lettore verso cui ti sei rivolto? 
Giampiero: È un testo per tutti. Per la trama e per il linguaggio utilizzato, è una lettura adatta soprattutto ai giovani, quindi i ragazzi delle scuole medie, delle scuole superiori... In particolare coloro che sono amanti del fantasy, del mistero e dell’avventura. Qualcuno mi ha detto che, per le descrizioni dettagliate di alcuni luoghi, si può considerare anche una sorta di guida turistica. Ecco, se questo è vero, è un libro sicuramente che può essere apprezzato da chi ama il tema del viaggio.
Marco: Dei luoghi descritti, Madrid, Leiden, New York e Torino, in quali di questi sei mai stato? 
Giampiero: I luoghi descritti nel romanzo sono città, posti che conosco molto bene, in cui ho trascorso molti giorni.
Marco: La tua passione per la scrittura c'è sempre stata? 
Giampiero: Sì, scrivo piccoli racconti sin da piccolo.
Marco: Hai mai fatto un corso di scrittura creativa oppure è un'opera da autodidatta? 
Giampiero: Sono un’autodidatta, non ho mai frequentato un corso di scrittura creativa. Gli scrittori hanno comunque sempre necessità di migliorarsi e di trovare nuovi spunti. Quindi, se un corso è organizzato bene ed è capace di perfezionare il processo creativo e lo stile di scrittura, può essere una buona idea frequentarlo.
Marco: Avevi da sempre in mente questo titolo "Il sentiero delle luci"?
Giampiero: Ancor prima di iniziare a scrivere, avevo già in mente il titolo. Credo che riassuma bene, seppur in maniera simbolica, la storia alla base del libro.
Marco: C'è in programma un secondo libro?
Giampiero: Sì, è in programma e ho iniziato da poco a buttare giù qualche idea. 
Marco: Sei emozionato quando ti pubblicano un libro?
Giampiero: Ovviamente sì.
Marco: Un libro o un autore da leggere assolutamente?
Giampiero: Un libro che ho letto recentemente e che apprezzato molto è “La verità sul caso di Harry Quebert” di Joël Dicker. Ha una trama intrigante e si sofferma molto sul tema dell’ispirazione dello scrittore.
Marco: Quando hai pubblicato il primo libro? È stato difficile?
Giampiero: Il primo, e finora unico, libro è stato pubblicato nel 2017. Non è stato particolarmente difficile. Dopo aver proposto il romanzo a diverse case editrici, “Lettere animate” ha accettato di pubblicarlo, con mia grande gioia.
Marco: Ti è mai venuto il blocco dello scrittore?
Giampiero: Nel periodo immediatamente successivo alla pubblicazione del libro ho sperimentato la fase del “blocco dello scrittore”. Soprattutto perché sono diventato più autocritico ed esigente verso me stesso. 
Marco: Con questo libro c'è un messaggio che avresti voluto comunicare?
Giampiero: È un romanzo di formazione: il viaggio diventa per il protagonista un mezzo per crescere e scoprire se stesso e le proprie capacità. Più si va avanti con la lettura, più il lettore è in grado di cogliere il messaggio sotteso al romanzo. La trama è come un puzzle; tutti i pezzi si ricomporranno solo alla fine.

Lipari, 3 maggio 2020

Nessun commento:

Posta un commento