domenica 19 luglio 2020

Recensione di: A ciascuno il suo di Leonardo Sciascia

Era il novembre del 1965 quando Italo Calvino scriveva a Sciascia a proposito del suo libro “A ciascuno il suo”, per congratularsi con lui per l’originalità dell’opera, trattandosi di “un giallo che giallo non è ma letto con la stessa passione con cui si leggono i gialli”, tuttavia nel caso di Sciascia appare evidente che nell'ambiente siciliano è impossibile parlare di romanzo giallo.
Il libro è un pezzo da collezione, ed inizia con il recapito di una lettera contenente una minaccia di morte al farmacista Manno, ritrovato successivamente morto nel luogo dove praticava la caccia, in compagnia del suo caro amico il dottore Roscio, immediatamente si pensa ad un delitto passionale, per via delle tresche del farmacista, ma probabilmente si tratta solo di chiacchiere da paese.
Successivamente l’abile e sveglio professore d’italiano e di latino Paolo Laurana ed amico di una delle vittime, inizia a sospettare che si tratta più di un delitto legato alla vendetta. L’investigatore partendo da alcuni indizi quali ad esempio alcuni numeri del giornale “L’Osservatore romano” di cui sono state ritagliate le lettere degli articoli per la minaccia di morte e scavando nelle vite delle vittime, scoprirà altarini mai considerati dai famigliari del farmacista e del medico, fino alla soluzione del caso.

Secondo il mio punto di vista: nel libro di Sciascia per i più arguti appare un passaggio che si scoprirà essere la chiave del giallo, così sta scritto: “Eccolo qui l’UNICUIQUE, tale e quale quello che era affiorato dal rovescio della lettera. UNICUIQUE SUUM, a ciascuno il suo. Bei caratteri di stampa, la coda della q elegantemente falcata. Poi le chiavi incrociate e il triregno e, con gli stessi caratteri, NON PRAEVALEBUNT. A ciascuno il suo: e anche al farmacista Manno e al dottor Roscio”.
Il libro è un treno in corsa che dall'inizio alla fine corre verso la soluzione del giallo, trascinando e scaraventando fra le pagine indizi che poco alla volta andranno a comporre il puzzle finale.
Lo stile è scorrevole, incalzante, piacevole, non particolarmente forbito, in alcune espressioni emerge una certa "sicilianità" che rendono l’opera speciale e da cui è possibile cogliere il contesto in cui è ambientato il romanzo.
Anche i dialoghi sono brevi con i doppi sensi, creando ancora più curiosità nel lettore, ed i capitoli (diciotto in tutto), sono della durata di circa dieci pagine ciascuno ed anche meno.
Sicuramente nei suoi testi Sciascia dimostra che l’intelligenza e una cultura superiore possono avere una visione delle cose più profonda e più vera di quella visione apparente e superficiale.
Alla pari di Pirandello e di altri scrittori siciliani non bada alle apparenze e dimostra che dietro una situazione paradossalmente divertente in realtà nasconde una risata amara ed ironica al col tempo.
Sciascia parla anche degli uomini in generale, e degli italiani in particolare, i suoi giudizi fanno sempre riflettere non necessariamente perché sono veri, ma perché sono interessanti e soprattutto virtuosi del non detto e della semplicità dei fatti.

In conclusione: Leonardo Sciascia è un classico della letteratura italiana del secondo novecento, che non può mancare alla libreria di un qualsiasi lettore, per certi versi con la sua “sicilianità” mi ha ricordato Pirandello e Camilleri.
Il testo in questione si legge in pochi giorni ed è una corsa contro il tempo, pensate dall'inizio alla fine non ricordo nemmeno il giorno in cui ho iniziato a leggerlo.
Con ciò non voglio avere la presunzione di consigliare il testo ad occhi chiusi, ma se vi piacciono i gialli ed avete apprezzato le serie televisive del commissario Montalbano, “A ciascuno il suo” di Leonardo Sciascia dovete leggerlo assolutamente.

Vi lascio con alcune curiosità e frasi estratte da questo splendido libro:
  • “L’esperienza, non c’è che dire. Tempo perso mettersi a cercare un ago in un pagliaio, quando si sa che è un ago senza cruna, che non si può infilare alla sequela delle indagini. Lui, invece, era rimasto abbagliato da quel dettaglio. Un giornale che aveva due soli abbonati in tutto il paese: un indizio preciso, che apriva la strada dritta delle indagini. E invece metteva in un vicolo cieco.”;
  • “che sedurre due o tre donne insieme è più facile che sedurne una sola”.

Lungometraggio tratto dal libro:

Dettagli sull’edizione italiana:

La copertina: Flessibile
Autore: Leonardo Sciascia
Lingua: Italiano
Data di pubbl.: edizione 2016
Casa Editrice: Adelphi edizioni
Collana: Gli Adelphi
Genere: Romanzo Giallo
Pagine: 152

Nessun commento:

Posta un commento