Finora il desiderio di paternità difficilmente mi ha
sfiorato il pensiero, ma leggendo il romanzo di Anita Pulvirenti, più provavo
tenerezza e compassione per la protagonista del suo libro, ovvero; Carminia,
più mi vedevo nei panni del padre di questa fragile ragazza.
Carminia è una donna molto abitudinaria, con i suoi rituali, non sopporta la confusione ed i luoghi affollati, al mattino prima di alzarsi dal letto indossa sempre gli indumenti secondo un ordine ben preciso, un improvviso cambio di programma della sua routine quotidiana è vista come una catastrofe colossale.
La protagonista mostra tutta la fragilità e la leggerezza tipica di un camaleonte che preferisce mimetizzarsi per non apparire al pubblico, anzi preferisce vivere nell'anonimato, lontano da ogni forma d'interazione umana.
Tuttavia, Carminia è stata cresciuta dalla nonna con la bugia di essere stata abbandonata dalla madre, ma come tutti sanno i fantasmi dal passato alle volte ritornano, così la protagonista del romanzo, insieme a Rebecca una bambina molto vispa, dovrà fare i conti con una madre che durante la crescita non ha mai avuto e con se stessa, fino alla conclamata diagnosi della sindrome di Asperger.
Carminia è una donna molto abitudinaria, con i suoi rituali, non sopporta la confusione ed i luoghi affollati, al mattino prima di alzarsi dal letto indossa sempre gli indumenti secondo un ordine ben preciso, un improvviso cambio di programma della sua routine quotidiana è vista come una catastrofe colossale.
La protagonista mostra tutta la fragilità e la leggerezza tipica di un camaleonte che preferisce mimetizzarsi per non apparire al pubblico, anzi preferisce vivere nell'anonimato, lontano da ogni forma d'interazione umana.
Tuttavia, Carminia è stata cresciuta dalla nonna con la bugia di essere stata abbandonata dalla madre, ma come tutti sanno i fantasmi dal passato alle volte ritornano, così la protagonista del romanzo, insieme a Rebecca una bambina molto vispa, dovrà fare i conti con una madre che durante la crescita non ha mai avuto e con se stessa, fino alla conclamata diagnosi della sindrome di Asperger.
Secondo il mio punto di vista: quando si tratta di leggere
un autore emergente, tendo a storcere il naso, ma nel suo libro d’esordio,
Anita Pulvirenti non ha nulla di meno rispetto ad altri suoi colleghi
affermati, il romanzo inizia molto lentamente, per le prime
righe dei primi sette capitoli sembrano essere sono ripetitive, eppure trasmettono molto chiaramente il senso di
monotonia tipico delle giornate di Carminia, allora, il lettore coglie
immediatamente una delle tante caratteristiche proprie della sindrome di
Asperger. Anche l’invito ad un evento è vissuto con timore e come se fosse un’immensa tragedia che
rompe gli schemi scanditi meccanicamente dalla protagonista. Si coglie
perfettamente lo stato di fragilità e d’angoscia, quasi perenne con cui Carminia
si deve confrontare giornalmente.
In tutto ciò ho provato tantissima tenerezza e mi sono affezionato al personaggio ed un pochino anche a Rebecca quando si stringe a Carminia, la storia è scorrevole, il lettore sistematicamente è immediatamente rapito e coinvolto dalla trama, desidera svelare gli altarini legati al passato della protagonista.
Tuttavia, nella prima parte del romanzo ho imparato a familiarizzare con Carminia, mentre nella seconda parte la trama si concentra sul rapporto con la madre e la diagnosi della sindrome di Asperger.
Anche i dialoghi dei personaggi sono inseriti in un tempo giusto e lineare.
Conclusioni: il romanzo di Anita Pulvirenti è entrato ufficialmente nella lista dei miei preferiti, la trama non è per nulla scontata, la piccola Carminia con le sue curiose ma strane abitudini mi ha rapito il cuore. Avvolte mi sono chiesto come facesse la nonna a vivere tutta sola, perché le persone anziane hanno bisogno di essere accudite, ma anche in questo c’è appunto un perché ed anche un finale, allora se vi fa piacere leggete “la trasparenza del Camaleonte” non vorrete più smettere.
Vi lascio con alcune curiosità e frasi estratte da questo splendido libro:
In tutto ciò ho provato tantissima tenerezza e mi sono affezionato al personaggio ed un pochino anche a Rebecca quando si stringe a Carminia, la storia è scorrevole, il lettore sistematicamente è immediatamente rapito e coinvolto dalla trama, desidera svelare gli altarini legati al passato della protagonista.
Tuttavia, nella prima parte del romanzo ho imparato a familiarizzare con Carminia, mentre nella seconda parte la trama si concentra sul rapporto con la madre e la diagnosi della sindrome di Asperger.
Anche i dialoghi dei personaggi sono inseriti in un tempo giusto e lineare.
Conclusioni: il romanzo di Anita Pulvirenti è entrato ufficialmente nella lista dei miei preferiti, la trama non è per nulla scontata, la piccola Carminia con le sue curiose ma strane abitudini mi ha rapito il cuore. Avvolte mi sono chiesto come facesse la nonna a vivere tutta sola, perché le persone anziane hanno bisogno di essere accudite, ma anche in questo c’è appunto un perché ed anche un finale, allora se vi fa piacere leggete “la trasparenza del Camaleonte” non vorrete più smettere.
Vi lascio con alcune curiosità e frasi estratte da questo splendido libro:
- “Perché già da bambina di lei si diceva che fosse bella, e va bene, lo poteva sopportare, a nessun bambino si dice che è brutto quindi magari, pensava, lo dicono ma non è vero. Glielo diceva sempre anche la nonna, però poi si raccomandava di non fermarsi l’, che a truccarsi un poco sono bravi tutti, che la bellezza è soltanto un biglietto da visita e anzi poi devi dimostrare il doppio degli altri quanto vali. Dai brutti nessuno si aspetta niente, e scoprirlo intelligenti, semmai, li rende anche un po' simpatici, che, poveretti, la natura non è stata generosa ma almeno non si è accanita. Verso i belli sono tutti più diffidenti.”;
- “D’un tratto, Carminia si sente pervasa dalla preoccupazione di modificare le sue abitudini. Non le piace farlo, sarebbe come incorrere volontariamente in un imprevisto: un pensiero autolesionista.”;
- “Si concentra sui dettagli quando vuole lasciare sfumare il contorno delle cose, delle situazioni. Come in quelle figure in bianco e nero, dove se focalizzi lo sguardo sul bianco vedi una cosa, per esempio un vaso, e se ti fissi invece sul nero ne vedi un’altra, come due profili che stanno per baciarsi.”;
- “Per innamorarsi a quarant’anni serve una gran dose di follia, lo sai bene. A vent’anni si è già folli, si prende tutto come viene, non si fanno progetti, non ci si aspetta altro che i sogni. Al raddoppio i sogni si sono già infranti, su uomini sbagliati, fuggiti, impegnati. Non è semplice crederci ancora, non è semplice consentire a un estraneo di inserirsi in un meccanismo che già funziona.”;
Sulla sindrome di Asperger posso consigliarvi di guardare i
seguenti film:
- Quanto basta - film del 2018;
- The Accountant - film del 2016;
- Un silenzio particolare - film del 2005;
- Il mio nome è Khan – film del 2010
Autore: Anita Pulvirenti
Lingua: Italiano
Formato brossura con alette
Data di pubbl.: 2020
Casa Editrice: Dea Planeta
Genere: Narrativa moderna e contemporanea
Pagine: 224
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