martedì 12 maggio 2020

Recensione Tre volte all'alba di Alessandro Baricco

Scrivere una recensione su Alessandro Baricco è un compito davvero arduo, non solo per i dettagli dei suoi libri, per la complessità delle vicende, e la personalità sofisticata dei personaggi, uno scrittore completo sia dal punto di vista espressivo che narrativo. "Tre volte all'alba narra" sono tre storie vissute alla luce fioca dell’alba, ogni racconto vede protagonisti due sconosciuti, che si incontrano per caso e si aprono all'altro mostrandosi, parlando di se stessi, delle loro fragilità, trovando conforto presso l'anima altrui. Tutti i personaggi del romanzo sono persone che hanno un passato importante alle spalle e che hanno dovuto ricominciare.

Secondo il mio punto di vista: tutte le storie non solo hanno in comune l’alba, ma iniziano sempre nella hall di un albergo, questo è un chiaro collegamento con un altro testo di Baricco: “Mr Gwyn”. Inoltre, nonostante, siano tutte vicende temporali separate le une dalle altre, in alcuni punti si sfiorano leggermente dando vita a un filo invisibile che le lega. Leggendo tre volte all'alba, il lettore è trasportato piacevolmente nella trama, senza rendersi conto la narrazione scorre celere e incalza veloce la storia, alla pari di un giallo chi legge ,più scava a fondo e più desidera conoscere i fatti nella loro realtà, la noia e la monotonia sono un particolare inesistente, i dialoghi scorrono con fluidità senza nemmeno dover nominare gli interlocutori, si viene a creare come per “trasporto” nella mente del lettore la scena descritta e senza dover aggiungere dettagli e indicazioni necessarie per capire come, dove e chi parla ti ritrovi alla fine del libro.
Un espressione che mi ha colpito molto è stata la descrizione degli asciugamani bianchi, abbandonati e sporchi alla fermata dell’autobus, alla fine del secondo racconto, infatti l'autore usa gli asciugamani per descrivere metaforicamente l’animo puro della ragazza in fuga, e il candore venuto meno per le scelte prese nella sua vita: “Gli vennero in mente gli asciugamani. Se li immaginò là per terra, alla fermata dell’autobus. Li vide bianchi e stirati, là per terra, e per un attimo pensò che era un bene che il ragazzo l’avesse picchiato senza farlo sanguinare. Non gli sarebbero piaciuti gli asciugamani sporchi di sangue. E adesso se li poteva immaginare puliti, e immotivati, nello sguardo curioso della gente.”
Conclusioni: per un viaggiatore in treno tre volte all'alba è il libro ideale, perché cancella lo scorrere del tempo e inganna l'attesa e non si tratta di una lettura impegnativa, personalmente ho immaginato ciascuno di questi tre racconti in un corto della Pixar Animation Studio, mi chiedo se un giorno quest'idea verrà presa in considerazione, oppure in un thriller grottesco di Quentin Tarantino in stile Sin City, tra i vari racconti mi è piaciuto in particolare il secondo quando l'uomo della Reception corre in fuga con la ragazza accanto alla fabbrica di birra chiusa, sono rimasto meravigliato perché all'improvviso Baricco sembra uscire dalla trama ma non è così ed immagina la storia di quella fabbrica di birra rimanendo legato ai due personaggi in fuga. Un libro che consiglio vivamente, non mancherà di stupirvi.

La copertina: flessibile
Titolo: Tre volte all'alba
Autore: Alessandro Baricco
Lingua: Italiano
Data di pubbl.: 2012
Casa Editrice: Feltrinelli
Collana: Universale Economica
Genere: Narrativa moderna e contemporanea
Pagine: 96

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