domenica 10 maggio 2020

Recensione di: Il Gabbiano Jonathan Livingston di Richard Back

Scrivo la recensione di questo bellissimo libro, in un momento storico molto particolare, un tempo in cui l’uomo deve rimanere in casa per evitare il contagio da Covid-19, una quarantena che perdura da quasi un mese. Eppure, la libertà, intesa come libertà di movimento non è mai stata assente come adesso, infatti, l’unica libertà concessa è quella di pensiero, ricordate con l’immaginazione si è del tutto liberi di volare ovunque.

Richard Bach, racconta la storia di un Gabbiano, non uno qualsiasi, ma del Gabbiano Jonathan Livingston, un volatile che si esercita nelle piroette, testa coda, avvitamenti, giri della morte, velocità del volo in orizzontale, ed altre acrobazie aerodinamiche, cercando di superare i limiti consentiti in volo per un gabbiano, al solo scopo di volare veramente, ovvero, non fare ciò che fanno tutti i gabbiani, mangiare e dormire, in un circolo quotidiano scandito dalle regole sociali della colonia.
La sua condotta lo porterà ad attribuirsi davanti gli occhi dei più anziani il soprannome di Reietto e l’allontanamento dalla colonia, in realtà il Gabbiano Jonathan si pone delle domande fondamentali: perché devo trascorrere tutta la vita a mangiare a dormire come fanno tutti i gabbiani? A rifletterci questo pensiero evidenzia il desiderio di Jonathan di volersi distinguere, perché in realtà in natura vince chi fa la differenza, questo è sicuramente uno dei grandi pregi che posso attribuire a Richard Bach nel suo romanzo, un libro stupendo, non molto impegnativo, da divorare come un panino al prosciutto in pochi morsi.

Secondo il mio punto di vista: durante la lettura del romanzo, ho avuto spesso la curiosità e la voglia di scoprire le astuzie con cui il Gabbiano Jonathan si sarebbe messo alla prova, per superare se stesso nei limiti del volo, nel romanzo il protagonista ha cambiato spesso compagni di volo, lasciando in eredita i suoi insegnamenti ai suoi allievi che poi tramandavano alle giovani generazioni future.
Poiché Jonathan è l’unico ad avere eguagliato il leggendario “Grande Gabbiano”, viene spesso definito come il figlio oppure il discepolo di costui. Sinceramente ogni volta che il Gabbiano Jonathan doveva lascare Sullivan oppure a Fletcher Lynd, provavo una stretta al cuore, perché l’insegnamento più grandi di questo testo è di vivere come se fossimo in viaggio, e ad ogni addio e ad ogni arrivederci lasciamo qualcosa di noi agli altri, ma nello stesso tempo, gli altri ci arricchiscono con qualcosa di loro, c’è uno questo scambio continuo d’energie, un do ut des senza fine!!!
Nell'insieme è un bellissimo libro, però mi aspettavo un finale migliore, ad esempio costruire dei cumuli di sassi come se fossero delle reliquie in ricordo del “Grande Gabbiano” mi ha dato l’impressione di spostare il focus dal pensiero di libertà ad una specie di movimento o di fanatici del mito del Gabbiano Jonathan!!! I discepoli di Jonathan, vagano in giro per le scogliere del mondo per tramandare i suoi insegnamenti, non so voi mi ricorda molto la professione evangelica.
In questa edizione c’è un capitolo inedito, il quale racconta i dubbi dello stesso autore relativi al quarto ed ultimo capitolo, infatti lo stesso Richard Bach non appare molto convinto ed afferma che saranno gli stessi lettori oppure i posteri a giudicare se la conclusione del romanzo sia degna di nota.

Conclusioni: La versione da me acquistata è l’edizione Rizzoli, giunta alla ventiduesima ristampa, con le fotografie artistiche in bianco e nero di Russell Munson, che secondo me sono inserite non a caso nel libro, un idea bella ed originale. Più di una persona mi ha detto di aver letto il Gabbiano Jonathan Livingston, per molto è il loro libro preferito per eccellenza, poiché oltre alle sue piccole perle di saggezza il romanzo, evidenza quell'innato senso di libertà che fa parte di ciascuno di noi. Secondo me, questo è sicuramente uno di quei libri che vale la pena leggere almeno una volta nella vita, poi la trama è abbastanza scorrevole ed accessibile a tutti....leggendo  sembra veramente di volare.

Vi lascio con alcune delle citazioni che mi sono piaciute di più:

  • "Il Gabbiano Jonathan scopri che la noia e la paura e la rabbia sono le ragioni per cui una vita gabbiana è così breve, e quando quelle furono svanite dai suoi pensieri visse una vita più lunga e bella";
  • "Tutti noi siamo arrivati fin qui molto, molto lentamente. Siamo passati da un mondo a un altro che era quasi identico, dimenticando all’istante da dove eravamo diretti, vivendo per l’attimo. Hai idea di quante vite abbiamo dovuto attraversare prima che ci balenasse in testa che la vita è più che mangiare, o litigare, o avere il potere nello Stormo? Mille vite, Jon, diecimila! E poi altre cento, finché non abbiamo cominciato a capire che esiste la perfezione, e altre cento ancora per capire che il nostro scopo nella vita è trovare quella perfezione e manifestarla. La stessa regola ora vale per noi, naturalmente: scegliamo il nostro prossimo mondo in base a ciò che apprendiamo in questo. Se non impari niente, il prossimo mondo sarà identico a questo, con tutti gli stessi limiti, le stesse zavorre";
  • "Ciascuno di noi è in verità un’idea del Grande Gabbiano, un illuminata idea di libertà";
  • "Spezzate le catene del pensiero e spezzerete anche le catene del corpo";
  • "Non credere a ciò che ti dicono i tuoi occhi. Tutto ciò che vedono è limitato. Guarda con l’intelletto, scopri ciò che sai, e troverai il modo di volare";

La copertina: cartonato
Titolo edizione italiana: Il Gabbiano Jonathan Livingston
Autore: Richard Bach
Lingua: Italiano
Traduttore: Pier Francesco Paolini
Data di pubbl.: 2010
Casa Editrice: Rizzoli
Genere: Narrativa moderna e contemporanea

pagine: 128

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