L'acquisto di questo libro è stato un colpo d'occhio, dalla copertina c'era scritto: “se hai amato Nicolas Barreau, un nuovo romanzo che ti farà felice”, rapito dal consiglio in prima pagina ho iniziato la lettura di questo testo.
La storia racconta di Frédéric un avvocato di successo dei vip e dell'alta borghesia di Parigi, purtroppo si trova sull'orlo di una crisi economica dovuta alla sua passione per i quadri di pittori impressionisti, finché un giorno non riceve una busta da un certo Fabrice Nile, dove gli promette un quadro di Monet, da buon collezionista non si lascia scappare l'occasione e comincia la sua ricerca sulla misteriosa eredità, grazie anche alla collaborazione della sua fidata segretaria Pétronille, che nel frattempo indagherà sul passato del padre di Frédéric da cui non riceve notizie da anni e scoprirà come questo evento è legato al destino dell'avvocato. Nel frattempo Jamel amico del misterioso Fabrice Nile, porterà a conoscenza Pétronille della “mappa del tesoro”, ricevuta da Frédéric insieme ad alcuni disegni e dei biglietti per Giverny, luogo dove si trova il giardino di Monet. Frédéric si lascia coinvolgere da questo strano gioco che gli crea non pochi problemi sul lavoro, e con il suo miglior cliente Witherspoon, con i giorni Frédéric si convince sempre più che dietro quel rebus da risolvere, ci sia un quadro di Monet che gli verrà lasciato in eredità.
Durante l'evolversi della storia, Frédéric si renderà conto dell’importanza delle cose che ha perso e delle verità che non ha conosciuto. Un colpo di scena salverà un finale quasi scontato, una storia incredibile!!!
Il mio punto di vista: l'inizio è particolarmente fantastico infatti si legge: “A Parigi la neve cadeva sulle rive della Senna, e due giovani donne osservavano i fiocchi volteggiare nell'aria. Il vetro freddo della finestra all'ultimo piano di un palazzo sull île Saint-Louis era appannato in due punti. Su uno era stampato il bacio di Pétronille, venticinque anni”, Caroline Vermalle, già dall'inizio introduce il lettore in quella città fantastica e romantica che Parigi rappresenta per il mondo, un'altra parte davvero molto bella del libro è l'ingresso di Frederic nel giardino di Monet a Ginerny, sembra quasi che la scrittrice voglia descrivere e ricostruire la bellezza del giardino per mezzo dei dipinti di Monet e sapete sotto certi aspetti mi è sembrato di avere quel giardino davanti i miei occhi, immaginandolo sulla scia di un lungometraggio di Hayao Miyazaki. La felicità della piccole cose sono gli affetti, questo si coglie dalla descrizione del passato dei personaggi, per certi versi sono intrecciati fra di loro, la ricerca della felicità viene anche descritta come “una caccia al tesoro” come per dire che nella vita ciascuno di noi ha uno scopo, per Frederic il suo tesoro è ritrovare un dipinto di Monet anche se poi dietro c'è molto altro, per Pétronille è trovare l'amore, ciascuno il suo.
Dopo aver raccontato questi eventi ho come avuto l'impressione che la scrittrice volesse trasmettere al lettore il significato del suo libro, ossia la felicità delle piccole cose si trova negli affetti, ma da parte sua non riesce nell'intento, perché la descrizione è troppo dettagliata e alle volte troppa superflua e perde quella magia, tipica dei romanzi di Nicolase Barreau.
Conclusioni: sono circa duecento pagine da leggere poco alla volta, anche in pochi giorni si termina tranquillamente, onestamente non mi è piaciuto, dalla copertina mi aspettavo di più, credo che manchi una storia con un amore autentico e passionale tipiche del romanticismo francese.
Nonostante tutto consiglio a tutti di leggerlo, la mia è un opinione soggettiva magari ad un altro lettore potrebbe anche piacere.
La copertina: flessibile
Titolo: La felicità delle piccole cose
Autore: Caroline Vermalle
Lingua: Italiano
Traduttore: Monica Pesetti
Data di pubbl.: 2015
Casa Editrice: Feltrinelli
Collana: Universale Economica
Genere: Narrativa
pagine: 224
Nessun commento:
Posta un commento