domenica 10 maggio 2020

Recensione di: Il coperchio del mare di Banana Yoshimoto

Il coperchio del mare è una nostalgica canzoncina giapponese cantata da Hajime, ed improvvisamente diventa il tormentone della sua estate in compagnia di Mari. Da una canzone al titolo di un libro!! Idea originale ma non la prima, semplice casualità.
Nel romanzo della Yoshimoto, Mari subito dopo la laurea si è trasferita nel suo paese natale, dove ha deciso di aprire un piccolo chiosco di granite. Le granite al chiosco di Mari sono: “fiori di canna”, “Mandarino”, “Frutto della passione” e “Azuki di Uji”, la giovane ragazza rispetto alle stagioni estive passate, questa volta ospiterà Hajime, la figlia di un amica di sua madre, dalla corporatura esile, magrolina, ma con il corpo in parte ustionato.
Ustioni causate da un incendio scoppiato in casa sua, tuttavia, Hajime dall’animo spesso timido ed introverso si chiude in se stessa per nascondere la sofferenza e la tristezza di aver perso sua nonna, nonostante ciò confida a Mari le liti in famiglia per ereditarne la casa, abitazione dove Hajime ha vissuto poco prima di doversi trasferire. Un trasferimento dovuto alle liti con gli zii sull’autenticità delle ultime volontà della nonna di Hajime. Tuttavia, nel romanzo le nostre protagoniste, Hajime e Mari, vivono le loro giornate con spensieratezza, fra il chiosco di granite, le vicende quotidiane e lunghe immersioni in riva al mare. Quel mare tanto meraviglioso da regalare ricordi spensierati ad Hajime, quel mare in riva al paesino tanto importante per Mari, fra loro nascerà un bella amicizia, si consoleranno a vicenda e dopo quest’estate non saranno più le stesse.

Secondo il mio punto di vista: il romanzo nasconde una piccola perla di saggezza, ovvero di guardare oltre le apparenze, poiché dopo un primo momento ne possiamo uscire arricchiti nell'animo, un richiamo forte all'amicizia, quella vera e che molto spesso una scelta di vita scatena una serie di azioni che sono l'origine di un cambiamento.
Il linguaggio è semplice e scorrevole, gli eventi ed i dialoghi sono scanditi in modo intuitivo e fluido, in particolare la Yoshimoto ha la capacità di descrivere i luoghi con un velo di nostalgia, infatti, non posso nascondere che leggendo “il coperchio del mare” mi è sorta la voglia di andare in spiaggia. Un testo che definisco parte di me, perché noto tantissime similitudini con la mia isola natia forse sarà per questo mi sono affezionato e lo reputo uno dei miei libri preferiti.
Però, dovendo trovare un neo al romanzo della Yoshimoto, per i miei gusti avrei preferito un spaccato narrativo più approfondito fra Mari ed i suoi ex fidanzati, oppure arricchire la trama con maggiori dettagli relativi alla famiglia di Mari, il tema del romanzo è il mare e l’amicizia fra Hajime e Mari, però su quest’ultima il lettore conosce molto poco.
Conclusioni: Il Coperchio del mare è un romanzo semplice e di circa 100 pagine, nonostante l’abbia letto più volte, dopo la prima, il due o tre occasioni ho divorato l’intero libro. Poiché è uno dei miei testi preferiti il parere potrebbe sembrare di parte, ma posso assicurare che rispetto agli altri romanzi della Yohimoto questo ha veramente qualcosa di speciale, perciò, consiglio vivamente di leggerlo.

Vi lascio con alcune delle citazioni che mi sono piaciute di più:

  • "Da quando sono tornata qui, continuo a ricordare il passato. La nostalgia è diventata la forza che mi fa muovere. Cosa che, a prima vista, può anche sembrare positiva. La verità, invece, è che sono rivolta al passato. Esattamente come quelli che continuano a pensare al vecchio amato, anche secoli dopo la separazione. Non so come cambierà questo paese in futuro. Io comunque vado in giro ogni giorno camminando su queste mie gambe con la voglia di accarezzare la terra. Perché sulle strade seminate di amore alla fine sbocciano i fiori."
  • "Insomma, volevo semplicemente dire che, se anche succedesse una cosa del genere, fintanto che tutti conserveranno nei loro cuori il ricordo del mio chiosco, e si ricorderanno di me, delle mie granite e del mio espresso ogni volta che passeranno di là, allora vorrà dire che avrò raggiunto quello che mi ero prefissata, e che ho anche contribuito alla salvaguardia della natura del mio paese. Ma soprattutto, vorrà dire che sono riuscita a donare amore, quello più puro."
  • "Se si fanno progetti concreti, se si coltivano le proprie ambizioni, se ci si dà da fare con umiltà, se si aguzza l’ingegno, i sogni diventano realtà."

La copertina: flessibile
Titolo: Il coperchio del mare
Autore: Banana Yoshimoto
Lingua: Italiano
Traduttore: Alessandro Giovanni Gerevini
Data di pubbl.: 2007
Casa Editrice: Feltrinelli
Collana: I Canguri
Genere: Narrativa moderna e contemporanea

pagine: 140

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