giovedì 28 maggio 2020

Recensione di: Il corpo sa tutto di Banana Yoshimoto


In una lontana estate del 2010 all'ombra di un ombrellone, sfogliavo le pagine del libro “ricordi di un vicolo cieco” (Feltrinelli, prima edizione 2004), ovvero, un insieme di brevi racconti scritti da Banana Yoshimoto, dove ci sono semplici vite con amori e dissapori che si legano, piangono e soffrono davanti a vicende inaspettate.
Ancora una volta, la scrittrice giapponese, ripete lo stesso esperimento con “il corpo sa tutto” (Feltrinelli, prima edizione 2012), il libro è composto da tredici brevi racconti, tutti caratterizzati da personaggi e da vicende differenti, tutti concentrati attorno al tema del corpo, visto come integrato alla psiche, nonché come mezzo che conduce dal dolore alla guarigione, dall'impalpabilità alla nitidezza, dalle parti al tutto, in un processo sofferto alla scoperta di se stessi.
Dolore, sofferenza, traumi psichici, conflitti drammatici, si riflettono nel corpo da un'eco che parte dall'identificazione dell’io, ciò accade maggiormente nel racconto del "pesciolino la mummia, il signor Tadokoro, l’equilibrio, il sole al tramonto", per via di: un adenoma, il primo rapporto, la scoperta inaspettata di essere in cinta, il passare dell’età con l’arrivo della pensione, la differenza d’età in amore fra uomo e donna.

Secondo il mio punto di vista: la Yoshimoto si distingue per la leggerezza, la fragilità e la semplicità dei suoi personaggi. Lo stile, scorrevole, melanconico ed il linguaggio elementare, rendono la lettura del libro particolarmente fresca e piacevole.
Fra tutti i racconti mi è piaciuto in modo particolare “la mummia” perché i coprotagonisti, sono due sconosciuti, si conoscono solamente in seguito alla notizia di un omicidio, eppure nonostante siano due sconosciuti, affidandosi alle loro percezioni sentono il bisogno di fidarsi l’uno dell’altro, senza timore.
Con questo libro, la scrittrice mostra un velo di compassione misto a tenerezza per le sofferenze ed i dolori del corpo, ma connessi al malessere dell’anima, infatti i personaggi di questi racconti mostrano di stare bene con gli altri quando ritrovano la serenità dentro se stessi.
Conclusioni: personalmente ho letto “il corpo sa tutto” in pochi giorni, non mi è pesato per nulla, oltretutto, la lettura è piacevole, di compagnia, sobria e trasparente, ogni racconto sembra lasciarti un motivo di riflessione e di arricchimento interiore.
Per i lettori di Banana Yoshimoto e non questo libro è più che consigliato. 

Vi lascio con alcune curiosità e frasi estratte da questo splendido libro:

  • A pagg. 37 e 115 la scrittrice indica due canzoni dei Simon & Garfunkel, ovvero: "Scarborouugh" e "The Sound of Silence".
    Simon & Garfunkel sono stati un popolare duo folk statunitense, costituito da Paul Simon (Newark, New Jersey, 13 ottobre 1941) e Art Garfunkel (Forest Hills, New York, 5 novembre 1941). Dopo il loro primo grande successo (The Sound of Silence, 1964) divennero fra i più famosi artisti musicali degli anni Sessanta. Alcune delle loro canzoni (The Sound of Silence, The Boxer, Mrs. Robinson, Bridge over Troubled Water) sono veri e propri classici della musica leggera. Il duo ha ricevuto innumerevoli Grammy Awards ed è citato nella Rock and Roll Hall of Fame.
    Forse la musica di questo due americano deve aver influenzato il pensiero della Yoshimoto;
  • La copertina rappresenta un immagine della Galleria d’arte di Tomio Koyama a Shibuya 150-0002 Prefettura di Tokyo, rappresentazione grafica di Yoshitomo Nara;
  • “Quando si cerca di spazzare il dolore e la tristezza, nasce una libertà che è come un piccolo premio.”;
  • “Il tempo che niente può fermare non scorre solo per piangere sulle cose perdute ma anche per ottenere un’infinità di momenti bellissimi, uno dopo l’altro”;
  • “A pensarci adesso, quella qualità era esattamente lo stesso coraggio con cui aveva affrontato la scoperta della malattia. Senza fare nulla più del necessario, e tuttavia senza fuggire, senza imbrogliare ricorrendo a dei sotterfugi. Penso che il suo carattere, includendo la sua forza e la sua debolezza, possa essere definito con un solo aggettivo: nobile”;
  • “Gentile signora,
    nella ditta di graphic dove lei lavora, tra i suoi colleghi più anziani c’è la signorina Nakamoto. Sua sorella minore è una mia amica, e parlandole per caso ho saputo di lei. Sono rimasta stupita non solo per la sua giovane età ma anche per il fatto che la sua relazione con mio marito vada avanti da tanto tempo. Adesso mi to chiedendo con tutte le mie forze che cosa dovrei fare, ma per il momento ho solo pensato di metterla a conoscenza della situazione. Se questa storia dura da tanto tempo, immagino che sarà difficile separarvi rapidamente, e anch’io avendo un buon rapporto con mio marito, in tutta franchezza non me la sento di pensare a una separazione. Sono convinta che lei sia una persona di animo gentile. Anche se non l’ho mai incontrata, ho questa sensazione. La prego, rifletta bene anche lei. Riflettiamoci tutti, magari arrabbiandoci, piangendo, pensando, ritrovando la calma, ripetendo questi passaggi se necessario per tutto il tempo che ci vorrà".
Dettagli sull'edizione italiana:
  • La copertina: flessibile
    Formato: Tascabile
    Titolo: Il corpo sa tutto
    Autore: Banana Yoshimoto
    Lingua: Italiano
    Traduttore: Giorgio Amitrano
    Data di pubbl.: 2012
    Casa Editrice: Feltrinelli
    Collana: Universale Economica
    Genere: Narrativa moderna e contemporanea
    Pagine: 144


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