mercoledì 27 maggio 2020

La pandemia e le variabili temporali


Solitamente il tempo è qualcosa di particolarmente astratto, scorre fugace sempre in corsa, così,  mentre noi siamo presi da tantissimi impegni, in una vita frenetica non abbiamo nemmeno il tempo di guardare l’orologio.
Nonostante tutto, l’arrivo della pandemia da Covid-19 è stata capace di creare una falla nel “continuum spazio-tempo”, con effetti senza precedenti nelle nostre vita a scapito della monotonia e della routine.
La pandemia per quanto possa essere una catastrofe del tutto imprevedibile, ha creato delle illusioni temporali, proprio ieri alla televisione sentivo dei progetti saltati in aria da parte di un’adolescente, adesso dopo la maturità non potrà più liberamente partire con le amiche, esattamente come aveva programmato, progetti, sogni e prospettive future sono state messe in pausa da un evento del tutto inaspettato, lasciando spazio alla paura del virus ed all'incertezza paradossale del futuro.
Tutti noi viviamo di un equilibrio illusorio, questo lo diceva anche Aristotele, però la necessità di avere un progetto è fondamentale per dare un senso alla nostro quieto vivere, da un mio punto di vista; ho come la percezione di assistere ad un momento di forte sbandamento e d’instabilità sociale, distanze di sicurezza, diffidenza verso il prossimo, una tregua apparente in tutti contro tutti.
Allora, mentre la diffidenza serpeggia fra la gente, l’assenza di equilibrio e di uno scopo si traduce in una crisi d’identità, salvo per quei pochi soggetti che si rifugiano nelle fede, con il suo dogma eterno ed inviolabile, cristianità non passa mai di moda.


Ma in questo caos di vite smarrite, c’è chi non si è mai perso d’animo, anzi, indipendentemente dalla crisi ha continuato a lavorare, intensificando la sua attività produttiva oppure svolgendo lo stesso lavoro con ritmi più incessanti; cassieri dei supermercati, farmacisti, impiegati pubblici, forze dell’ordine fino alla categoria martire dei medici.
Ebbene, per questi soggetti il tempo non si è mai fermato, sono cambiate solamente le regole sociali, con l’introduzione del distanziamento, mascherine e disinfettante per le mani.
Infine sussiste una terza categoria di soggetti fuori dal tempo, che a differenza di quelle persone per cui la pandemia ha sospeso i loro progetti  di vita, sono quelli che per effetto del lock-down si sono ritagliati un angolino nelle piaghe del tempo, persone che all'improvviso si sono riscoperti artisti, musicisti, scrittori, creatori di mondi inesplorati del loro io e del proprio pensiero.
La quarantena forzata ha dato vita al momento più prolifero per la creatività di questi soggetti, ma dovendo storcere il naso questo dovrebbe essere l’unico effetto positivo della pandemia, se ci pensate bene, un Sepúlveda scompare ed un nuovo scrittore emerge dalle pareti casa con il suo romanzo d’esordio.


Il mondo che verrà non sarà più lo stesso di prima, poiché, dopo la piaga delle locuste in Somalia e adesso in India, dopo l’attuale pandemia globale, l’uomo se avrà imparato qualcosa cambierà il suo modus vivendi, in un ottica più responsabile oppure tornerà indietro nel tempo, come se tutto ciò non fosse mai avvenuto?
La risposta viene proprio dal passato, d’altronde, come diceva Eraclito "che tutto si muove e nulla sta fermo".

Marco Mandarano

Nessun commento:

Posta un commento