Nel concetto di Crisi economica globale l'autore parla di “controtempo” poiché si riferisce alla retrocessione in cui versa l'Italia nel 2007, soprattutto perché non è al passo con le innovazioni tecnologiche degli altri paesi, da cui deriva un economia florida e all'avanguardia, le radici di tale disastro sono da ricercare nei primi anni Novanta, forse addirittura agli anni settanta. In quegli anni più remoti, mentre le imprese degli altri s'ingrandiscono, le nostre iniziano a rimpicciolirsi, ponendosi in una condizione che si rivelerà svantaggiosa successivamente. Vent'anni più tardi, con l'avanzare della globalizzazione, noi restiamo attardati in una specializzazione settoriale da paese sottosviluppato; mentre gli altri paesi sfruttano la rivoluzione tecnologica per diventare più produttivi e arricchirsi di conseguenza, noi stentiamo a mantenere l'efficienza e il tenore di vita medi, accrescendo solo le disuguaglianze sociali; di fronte al progredire nel mondo della liberalizzazione e della privatizzazione delle parti pubbliche dell’economia noi indugiamo neghittosi, per la ostinata resistenza di chi teme di perdere potere economico ed elettorale; dello sviluppo della finanza innovativa non cogliamo gli aspetti che più ci servirebbero a far evolvere l'assetto dimensionale delle nostre imprese.
Il testo si divide in quattro parti: La prima riferita al mutare delle condizioni dell'economia globale, la seconda si riferisce alla crisi dell'economia italiana, con un quadro chiaro di prima e dopo la crisi, ed una terza parte dedicata al ruolo centrale dei sindacati, ruolo ormai svuotato di contenuto dalla politica nel mondo del lavoro, infine la soluzione per ritrovare “il tempo giusto”.
Fra tutte le considerazioni fatte sicuramente meritano particolare attenzione le seguenti:
A) In una prima giusta osservazione si evince come nel tempo le persone hanno preferito investire nel mattone, acquistando beni immobili, ma successivamente non riescono a pagare i mutui alle banche, nonostante le garanzie offerte all'istituto di credito, in compenso gli interessi sono altissimi e i mutuanti non restituiscono più il credito ricevuto dalle banche, ecco che per salvare gli istituti di credito bisogna intervenire con qualche successivo decreto salva banche (tipo la Legge, 17/02/2017 n° 15, G.U. 21/02/2017), come si legge a pag. 43 e 44:
- “Alcune grandi banche negli Stati Uniti ed e anche in Europa, hanno subito gravi perdite, in qualche caso fino a dover essere salvate con denaro pubblico, o comprare da un concorrente a prezzi stracciati o dichiarate fallite";
- “Il rischio era, ed è, che la paralisi dei rapporti reciproci fra banche si estenda al resto del loro bilancio. Allorché questo accade a soffrirne sono le imprese produttive, che vedono inaridirsi le fonti di credito. Il credito per un sistema economico è come l'olio per un motore: se viene a mancare, anche il motore più potente s'ingrippa. E’ Innanzitutto per questa via che le economie reali subiscono l'impatto della crisi. L'attivismo delle banche centrali, che si sono sostanzialmente sostituite al mercato interbancario, ha evitato che questo canale di trasmissione della crisi alle economie reali divenisse una valanga”;
- “per tali motivi, lo Stato cerca di acquisire direttamente "le attività più tossiche, per ripulire i bilanci delle banche e renderle di nuovo meritevoli di fiducia; il modo indiretto è immettere denaro pubblico nel capitale delle banche per consentire loro di assorbire le perdite sulle attività tossiche una volta acclarate”;
B) Infine un argomento che mi sta molto a cuore essendo un operatore del diritto e riguarda l'efficienza ed il funzionamento della macchina giudiziaria, secondo Salvatore rossi, l'inceppamento di tale meccanismo e con ciò mi riferisco ai tribunali ed all'amministrazione della giustizia si può rinvenire nei motivi seguenti: In un problema di domanda, di offerta o di regole? Ossia: “è la produzione da parte degli uffici giudiziari di servizi di giustizia ad essere carente e inefficiente, oppure è la domanda di tali servizi da parte dei cittadini a essere abnorme, oppure ancora sono le regole procedurali, il rito, a essere di ostacolo a una rapida conclusione dell'iter processuale? La risposta è che tutti e tre questi aspetti concorrono a determinare la catastrofe”;
Conclusioni: secondo un mio modesto parere per chi desidera essere informato sull'andamento globale e della crisi economica e finanziaria del nuovo millennio può leggere questo libro ad occhi chiuso premesso che però abbia un minimo di conoscenze in economia politica, oppure in scienze delle finanze altrimenti risulterà estraneo ai concetti indicati nel testo, ciò non toglie che in parte si tratta di un libro settoriale per questo chi è appassionato di romanzi e gialli salvo non voglia arricchire la sua cultura su questo tema non acquisterà tale scritto.
Infine per chi volesse approfondire l'argomento in questione consiglio una recensione più dettagliata al seguente link: http://www.lavoce.info/archives/25963/controtempo-litalia-nella-crisi-mondiale/
e il testo successivo scritto sempre da Salvatore Rossi “Processo alla finanza editore Laterza"
La copertina: flessibile
Titolo: Controtempo
Autore: Salvatore Rossi
Lingua: Italiano
Data di pubbl.: 2009
Casa Editrice: Laterza
Genere: Economia/attualità
pagine: 202
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