martedì 12 maggio 2020

Recensione di Anna Karenina di Lev Tolstoj

Una volta una persona mi disse che nulla nella vita accade per caso, ci sono quei classici che immancabilmente non possono mancare nella libreria di ciascuno di noi, uno di questi è Anna Karenina di Lev Nicolaevic Tolstoj, sebbene il testo è all’apparenza un mattone di circa 1000 pagine, dopo aver letto numerose recensioni posso affermare che si tratta di un opera unica e coinvolgente. Composto da pochi capitoli, scorrevoli, dal linguaggio non particolarmente forbito, in grado di coinvolgere anche il lettore meno esperto, il romanzo è ambientato alla fine del XIX secolo, fra gli allori, la spavalderia, il lusso della Russa Imperiale, ovvero l'’alta aristocrazia dell’epoca, ma non immune al gossip senza tempo; si perché questo testo narra di amore e tradimento.
Senza scendere troppo nel dettaglio, l’opera di Tolstoj, racconta di una donna;
Anna Karenina, sposata con Aleksèj Aleksàndrovič Karènin, un ufficiale governativo, con cui ha avuto un figlio Serëža, la quale si reca a Mosca, su richiesta del fratello Stepàn Arkad'ič Oblonskij (c.d. Stiva), per salvare il suo matrimonio con Dar'ja Aleksàndrovna (c.d. Dolly), ovvero convincere quest'ultima a non lasciarlo.
In quest'occasione Anna conosce un alto ufficiale, il Conte Aleksèj Kirìllovič Vrònskij, quest'ultimo rifiuta la proposta di matrimonio di Ekaterina Aleksàndrovna Ščerbàckaja (c.d. Kitty), la sorella minore di Dar'ja Aleksàndrovna (c.d. Dolly), perché non è sua intenzione sposarsi.
Tuttavia il Conte Aleksèj Kirìllovič Vrònskij, prova una profonda attrazione per Anna, la quale dopo una serie di attenzioni e di vicende varie, cede all'amore proibito per Anna ed alle sue avance, da questo momento i due amanti, iniziano a vivere momenti di profonda passione, Anna mostra tutta la sua femminilità e voglia di trasgredire le regole per lasciarsi andare, senza sensi di colpa verso il marito, esprimendo un totale rifiuto delle regole sociali dell'epoca dell'alta aristocrazia e vivendo libera da ogni pregiudizio culturale.
Da quest'amore proibito o dannato come la definisce Anna, nasce Annie, nel momento in cui la neonata viene alla luce, Anna chiede al marito Aleksèj Aleksàndrovič Karènin, di accogliere nel letto di morte insieme a lei anche il Conte Aleksèj Kirìllovič Vrònskij, così il marito accoglie le ultime volontà della moglie. Tuttavia, Anna si riprende fisicamente, continua a rifiutare le richieste di divorzio del marito, poiché ciò la condannerebbero ad un isolamento sociale e ad una forma di stigmatizzazione delle donne adultere.

Secondo il mio punto di vista: il romanzo è diviso in otto parti, la trama principale riguarda l'amore fra Anna ed il Conte Vrònskij, in modo parallelo vi è un filo narrativo secondario, dedicato a Kònstantin Dmitrič Levin, amico d'infazia del c.d. Stiva, ovvero il fratello di Anna, Levi dopo un primo rifiuto riuscirà a conquistare e sposare Ekaterina Aleksàndrovna Ščerbàckaja (c.d. Kitty) sorella di “Dolly”. Una pagina dopo l’altra sorge spontaneo chiedersi, se Anna riuscirà ad ottenere il divorzio oppure è condannata all’infelicità per via dei suoi presentimenti di gelosia nei confronti del Conte Aleksèj Kirìllovič Vrònskij?
Da mia consuetudine non racconto mai il finale, ma potendo esprimere un mio parere strettamente personale, credo che Anna Karenina rappresenta l’antenata di ciò che sarà poi l'emancipazione femminile, che per mezzo della sua condotta si pone in conflitto con i costumi sociali dell'alta aristocrazia russa dell'ottocento e pone le basi per l'indipendenza di quelle donne che nei secoli avvenire, avrebbero conquistato il diritto di voto e la parità di trattamento uomo e donna, tanto che oggi divorziare è diventata una prassi abbastanza comune, anzi, per usare una metafora “oggi le corna non fanno più notizia”.
Conclusioni: il grande Merito di Tolstoj è quello di creare dei personaggi dalla psicologia complessa, provati nell'animo dalle pressioni dei costumi sociali dell'epoca e dall'originalità di sapersi destreggiare senza troppi vincoli, perché i sentimenti determinano le scelte di questi personaggi. Nonostante il romanzo di Tolstoj è un pezzo da collezione che tutti, almeno tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita.

Piccole curiosità: non mancano le trasposizioni cinematografiche, fra tutte merita “Anna Karenina di Joe Wright, del 2012”,infatti, questa pellicola è stata premiata con un Oscar per i miglior costumi e cinque nomination. Il film per chi lo ha visto coglie il particolare fra palco e ambientazione all'aperto ed in spazi interni, tutto ruota in modo del tutto surreale, ed è quello il quid pluris, che rende unico questo film , oltre la grande bravura di riassumere in pochi attimi salienti il libro di Tolstoj, però, il libro lascia ampio spazio all'immaginazione rispetto al film, quindi mio consiglio è quello di leggerlo prima e guardarlo poi.

La copertina: flessibile
Titolo: Anna Karenina
Autore: Lev Tolstoj
Lingua: Italiano
Data di pubbl.: 2013
Casa Editrice: Feltrinelli
Collana: Universale Economica Classicai
Genere: Narrativa Classica
Pagine: 1120

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