sabato 9 maggio 2020

Recensione di: Gli intessitori di sogni & gli altri racconti

Avete presente quando degustate un rosso della Valle del Rodano? L’attacco è morbido, il gusto è ammirevole, la persistenza superba. Ebbene, se questo libro fosse un vino novello sarebbe completo ed equilibrato.
Gli intessitori di sogni & altri racconti” è suddiviso in brevi racconti, il primo narra la storia di Crisante, un personaggio misterioso che si ritrova nel mondo dell’oblio dei sogni, reclutato da Nikalandros (guardiano e custode di tale universo), nel frattempo, Crisante, scopre qualcosa del suo passato, perché proprio lui è un predestinato.
Negli altri racconti emergono altri personaggi, anche loro impegnati nella ricerca di qualcosa, come se volessero dare un senso alla propria esistenza: chi scruta il bosco, chi ha il blocco dello scrittore, chi cerca in un salice sacro le origini della propria esistenza. Per ogni racconto è nascosta una morale, un filo narrativo che coinvolge e chiude il cerchio con tutti gli elementi della trama.

Secondo il mio punto di vista: Elisa Fengari non solo ha il dono della percezione e della capacità di emozionare, ma possiede anche il dono dell’intelletto, della creazione e della scrittura. Ergo, finalmente mi trovo fra le mani un libro di una scrittrice emergente di valore, che, a differenza di molti altri scrittori, scrive veramente bene. Non mi capitava d’imbattermi in un testo simile da quando avevo letto “Il paradosso del controllore” di Gonzalo Hidalgo Bayal, con l’unica differenza che “Gli intessitori di sogni & altri racconti” è più semplice e scorrevole del testo spagnolo.
Il libro della Fengari, nell’insieme, ha un linguaggio particolarmente forbito con una dialettica di alto livello, le metafore sono sfruttate in modo eccezionale, un testo particolarmente descrittivo, dialoghi al punto giusto in grado di trasmettere al lettore grandissime emozioni.
Per ogni racconto vi è nascosto un perché. Tanto per farvi un esempio: nel racconto intitolato “Il tempo” la protagonista Ayamonn Kelly vive nel deserto, un luogo dove tutto si è fermato, eppure il tempo scorre lo stesso. Ma secondo la protagonista del racconto, le pagine diventano gialle per via della sabbia e non per il tempo che scorre. Ecco, proprio qui emerge il genio! La scrittrice non solo mi ha stupito, lei è stata in grado di creare un mondo e appassionarmi ad esso, spingendo e stuzzicando la mia curiosità fino all’ultima pagina. Potrei fare tanti altri esempi, però se avete compreso ciò che voglio dire, questo libro dovete leggerlo assolutamente.
Il testo, riesce ad intrattenere piacevolmente il lettore, non è legato a nessuna casa editrice, eppure merita. Come direbbe Chiara Beretta Mazzotta, “è più facile trovare un pessimo libro sullo scaffale di una libreria che un bellissimo manoscritto nel cassetto di una scrivania”.

L’impostazione del testo, mi ha ricordato tantissimo “Scintille” di Federico Pace per la sua struttura a racconti slegati fra di loro, ma ciascuno con una piccola perla di saggezza. Il testo inizia con il primo racconto intitolato “Gli intessitori di sogni”, per poi proseguire, ricominciando dall’inizio la numerazione delle pagine,  con “Evocs”, “Il tempo”, “Il salice”, “Il bosco”, “La camera n.7”, “La venere moderna”e, infine, “Lo specchio”. Forse sarebbe stato meglio indicare il titolo di ogni singolo racconto nell’intestazione delle pagine, con un'unica numerazione da “Gli intessitori di sogni” fino alla nota dell’autore (come fa Pace con il suo “Scintille”).
Ma questo rimane un semplice dettaglio di forma, nella sostanza l’autrice è veramente brava.
Mi farebbe molto piacere, un domani, scorgere un suo libro nella vetrina di una libreria, perché rispetto ad altri scrittori emergenti è stata in grado di trasmettermi dell’emozioni e d’intrattenermi fino all'ultima pagina.
Conclusioni: ho intenzione di acquistare una seconda copia di questo testo, farmela autografare e poi donarla ad una persona speciale (ammesso che ne trovi una). “Gli intessitori di sogni & altri racconti” è una chicca per pochi, nascosta nel mondo sommerso degli scrittori in erba e spero, per questa ragione, che presto la scrittrice possa mostrarsi alla luce del sole… anche se, spesso, ciò che ha un valore intrinseco e fuori dal comune non sempre è visibile agli occhi.

Come sempre vi lascio con alcune frasi tratte da questo splendido libro:
  • "Esiste sempre un ricordo inviolato che, inconsciamente, attinge a memorie desolate. Son forse cimeli d’infanzia che, per nulla al mondo, vanno spolverati?"
  • "Ma la mente, ecco, la mente non può dividersi come il corpo. La mente è qualcosa di unico, non è qualcosa di materiale che può suddividersi. La mente è un concetto astratto e non si può suddividere in niente. Sarebbe come suddividere l’aria.
  • "Per ogni uomo che ha amato la guerra, ogni donna ha donato una guerra all'uomo"
  • "A cosa poteva servire un pozzo dove l’acqua era qualcosa di immaginario e la sete soltanto un desiderio intangibile?"
La copertina: flessibile
Titolo: Gli intessitori di sogni & altri racconti
Autore: Elisa Fengari
Lingua: Italiano
Data di pubbl.: 2020
Casa Editrice: Independently published (3 febbraio 2020)
Genere: distopico e onirico





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