mercoledì 20 maggio 2020

Recensione di: Per dieci minuti di Chiara Gamberale

Immaginate di guardare un film con regia di Carlo Verdone, come “Sotto una buona stella”, “L’amore è eterno finché dura”, “Benedetta follia”, e di avere come personaggio principale la protagonista del libro “Perdieci minuti”di Chiara Gamberale: sul grande schermo situazioni esilaranti, risate, sentimenti genuini, humor e tanto divertimento prendono vita come per magia.Il marito di Chiara si trasferisce a Dublino per un master e conosce Siobhan, la sua traduttrice, decidendo così di non tornare in Italia per prendersi i suoi spazi e vivere i brividi di questa tresca. Nel frattempo, Chiara perde il lavoro e non scriverà più per la sua rubrica, perché il suo datore di lavoro ha scelto di sostituirla con Tania Melodia, partecipante al Grande Fratello.
In
 questo contesto dove il mondo sembra crollare addosso alla protagonista, Chiara decide di rivolgersi alla sua psicoanalista, la quale le propone di dedicare dieci minuti al giorno per fare una cosa che non ha mai fatto. Una cosa qualsiasi, basta che non l’abbia mai fatta in trentacinque anni, anzi quasi trentasei. Improvvisamente i dieci minuti di Chiara saranno il pretesto per avere più stimoli, pensare a se stessa, distrarsi dalla situazione con il marito, riflettere sul suo passato, sul rapporto con la sua famiglia a Vicarello, conoscere meglio il quartiere in cui vive a Roma, evolversi, crescere e maturare, ritrovando il suo rapporto con se stessa e con gli altri.
Secondo il mio punto di vista: il romanzo è scritto in prima persona, in parte penso sia autobiografico, ed è composto da circa 190 pagine che si dividono in 33 capitoli, in ciascuno dei quali ricorre spesso la locuzione “per dieci minuti”, proprio per evidenziare il valore che la protagonista attribuisce a quello spaccato temporale, come se fosse un rituale da rinnovare ogni giorno, ed aggiornare il suo piccolo diario personale.
Lo stile di Chiara Gamberale è leggero, fluido, divertente, riflessivo, poco descrittivo ma particolarmente concentrato sulle emozioni ed i sentimenti dei personaggi. Il lettore, curioso e allo stesso tempo divertito per le vicende della protagonista, non si rende conto del tempo che scorre arrivando all'improvviso all'ultima pagina.
Per me scoprire Chiara Gamberale è stata una gradita e piacevole sorpresa, perché reputo che scriva veramente bene e che abbia la capacità di offrire piccole perle di saggezza che fanno riflettere. Ad un certo punto ho avuto l’impressione di sentire Chiara molto più reale di quanto appaia nel romanzo, soprattutto quando si reca in libreria per scoprire le preferenze dei lettori e propone un elenco dei libri acquistati. Sotto questo aspetto, la scrittrice si è messa al posto di chi acquista il libro e questo è molto importante perché senza volerlo entra in sintonia con il lettore, anche se già ci riesce abbastanza bene con il romanzo. Inoltre il suo testo è un piccolo manuale per prendere nuove iniziative. Al suo interno,infatti, potete trovare vari suggerimenti come la ricetta dei pancake, citazioni di altri autori, una lista di titoli di libri e canzoni, rispettivamente, da leggere e ascoltare semmai non li conosciate già.
Conclusioni: il libro di Chiara Gamberale mi è piaciuto tantissimo, non è molto lungo ed è una lettura davvero piacevole, tanto che non ricordo nemmeno in quanto tempo l’abbia letto! La scrittrice ha il grande pregio di trasmettere tanto al lettore e non vi nascondo che penso proprio di essermi affezionato alla protagonista, che credo sia la scrittrice stessa. Se siete amanti delle letture ironiche alla Fabio Volo ed Enrico Brizzi questo è il libro giusto per voi.
Vi lascio con alcune frasi estratte da questo splendido libro:
  • “Ma la verità è che non si cresce insieme perché capita o per magia. Bisogna stare, anzi, molto attenti. E se uno dei due cresce anche solo di mezza consapevolezza più in fretta dell’altro, ma l’altro anziché rincorrerlo ci rimane male e corre da un’altra parte, corre a New York, poi è un disastro ritrovarsi.”
  • “Non saprei. A volte, l’impotenza di fronte a tutto quello che mi è successo mi manca. Mi manca svenirci dentro, all’impotenza. Il contatto con la mia parte più autentica a cui mi porta quello svenimento. Non è detto che si debba svenire di dolore, per entrare in contatto con se stessi. O comunque non è detto che, una volta, svenuti non ci si possa risvegliare.”
  • "Lo Specchio delle Brame ci mostra nè più nè meno quello che desideriamo più profondamente e più irresistibilmente in cuor nostro. Tu, che non hai mai conosciuto i tuoi genitori, ti vedi circondato da tutta la tua famiglia," spiega il saggio Albus Silente a Harry Potter. "E tuttavia questo specchio non ci dà nè la conoscenza nè la verità. Ci sono uomini che si sono smarriti a forza di guardarcisi, rapiti da quel che avevano visto, oppure che hanno perso il senno perché non sapevano se quel che esso mostra è reale o anche solo possibile" (Citazione a pag. 172 è tratta da: Joanne K. Rowling - Harry Potter e la pietra filosofale, Salani Milano)

La copertina: flessibile
Titolo: Per dieci minuti
Autore: Chiara Gamberale
Lingua: Italiano
Data di pubbl.: 2019
Casa Editrice: Feltrinelli
Collana: Universale Economica
Genere: Narrativa moderna e contemporanea
Pagine: 192

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